sabato 16 luglio 2011

pc 16 luglio - Lo scontro alla Fiat: da Melfi a Torino.. presente a sostegno solo proletari comunisti




prime impressioni a caldo da un'operaio della Dalmine di Bg, che ha partecipato, oggi al tribunale di Torino in occasione dell'udienza del ricorso Fiom contro l'accordo Pomigliano, che ha di fatto aperto la strada al piano Marchionne che vuole imporre attraverso il fascismo padronale una dittatura nelle fabbriche Fiat, e non solo, per produrre senza nessun tipo di conflitto e ridurre gli operai a schiavi, si è tenuto un presidio di protesta dalle 9, di proletari comunisti, in continuità con la mobilitazione contro i licenziamenti degli operai alla Sata di Melfi che hanno osato scioperare contro l'arroganza Fiat. Nessuna altra forza politica della cosidetta sinistra o sindacati di base, come assente la stessa fiom, a ribadire ancora una volta come non si vuole combattere apertamente, accettando la sfida di Marchionne, questa guerra di vitale importanza per l'intera classe operaia che ha interesse a contrastare in tutti i modi possibili l'affermarsi della dittatura aperta dei padroni nelle fabbriche che vuole imporsi anche attraverso la via giudiziaria (basta vedere l'ignobile sentenza di ieri contro gli operai Sata e gli articoli del sole 24 ore, dove si mette al centro la grave perdita di 15 auto per 10 minuti di fermo della linea a fronte dei danni che avranno i lavoratori e la loro salute con la riduzione delle pause e l'aumento dei ritmi e del corriere, quest'ultimo rigira la frittata per scaricare sulla fiom la responsabilità di alimentare tensioni in un momento in cui serve la pace e la coesione sociale anche per garantire gli investimenti e i posti di lavoro.....).
All'interno dell'aula erano presenti alcuni delegati della Fiom oltre al segretario Landini e Airaudo, mentre era presente in forze la delegazione della fismic con la presenza del segr.DiMaulo oltre al resto dei sindacati gialli fim e uilm a livello provinciale che in questo processo sostengono la tesi della Fiat, ossia che si può aggirare la legge tramite accordo sindacale e creare fabbriche caserme in cui sfruttare liberamente gli operai.
da un breve scambio con alcuni giovani delegati fiom che uscivano per una pausa, ci dicevano che i legali fiat hanno usato a loro favore fin dall’inizio dell’udienza i contenuti dell’accordo firmato anche dalla cgil il 28 giugno e si condivideva la posta in gioco sopradescritta e anche la necessità di alzare il livello di scontro oltre alla mancanza da parte dei vertici fiom di condurre questo tipo di battaglia, martedi ci sarà il direttivo e le fabbriche sono vuote in particolare mirafiori, diceva un altro, ma abbiamo replicato che il centro dello scontro dovrebbe essere in particolare la sata di melfi dove fare una mobilitazione nazionale.......
verso le 16 è giunta notizia della fine delle repliche dei numerosi legali presenti, sia della fiom che della fiat e fismic e la ripresa alle 21 dove probabilmente ci sarà la decisione del giudice.

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