mercoledì 13 luglio 2011

pc 13 luglio - morte di operaio immigrato rumeno nell'appalto e ipocrisia sindacale

a cura della rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro@gmail.com

quanta ipocrisia in questo comunicato
alla denuncia non corrisponde nè l'azione, nè la proposta

FIM-CISL FIOM-CGIL UILM-UIL
Segreterie di Venezia
COMUNICATO
Ancora un omicidio bianco sul lavoro. Questa mattina al petrolchimico di Marghera
il lavoratore Sadagurschi Mihai, di anni 44, è morto schiacciato sotto una flangia
durante le attività di manutenzione agli impianti della Polimeri Europa. L’operaio
Sadagurschi Mihai, rumeno di 44 anni, lascia la moglie e due figli. Lavorava al
petrolchimico alle dipendenze della ditta Belmont, subappalto della Marcato. Inutili
sono stati i soccorsi prestati dal personale medico intervenuto sul posto. La tragica
morte del lavoratore Sadagurschi Mihai conferma negli appalti non c’è sicurezza,
soprattutto durante le fermate degli impianti organizzate sull’allargamento del
lavoro precario e sul sub appalto per eludere le più elementari norme contrattuali e
di sicurezza.
Gli appalti rappresentano una vera e propria emergenza in tutta Porto Marghera
continuamente denunciata dai lavoratori, dal Coordinamento delle RSU e dal
sindacato: in queste settimane gli operai degli appalti, per rispettare i tempi della
fermata dell’impianto Polimeri, sono stati costretti a lavorare 7 giorni su sette, con
orari di lavoro oltre le 12 ore al giorno. La riduzione dei tempi delle fermate per le
manutenzioni straordinarie degli impianti ma anche dei battenti di quelle ordinarie
mettono sempre più a rischio l’incolumità dei lavoratori in tutto il comparto della
chimica.
I lavoratori degli appalti e il Coordinamento delle RSU in segno di protesta hanno
immediatamente sospeso il lavoro e tutte le attività di manutenzione in corso al
Petrolchimico per tutta la giornata.
FIM FIOM UILM proclamano un’ora di sciopero generale di tutta la categoria da
effettuarsi domani, 14 luglio 2011, alla fine di ogni turno o secondo le modalità
decise dalle singole RSU mentre negli appalti saranno decise specifiche modalità di
sciopero.
FIM FIOM UILM esprimono il cordoglio dei lavoratori metalmeccanici alla famiglia di
Sadagurschi Mihai.
FIM FIOM UILM di Venezia si appellano al Prefetto, allo Spsal, all’Ispettorato del
lavoro, alla Magistratura, affinché intervengano sulla drammatica situazione degli
appalti di Porto Marghera e affinché siano perseguite le responsabilità delle imprese
di appalto e delle committenti per la morte del lavoratore Sadagurschi Mihai.
Mestre 13 luglio 2011
Segreterie FIM FIOM UILM di venezia


Comunicato fiom
ancora migliore la denuncia, ma tutto finisce nella costituzione di parte civile della fiom
, la via facile facile della costituzione parte civile
ma l'operaio immigrato morto era iscritto alla fiom ? no... come mai?
come sono organizzati gli operai immigrati dobbiamente sfruttati e doppiamente ricattati nell'appalto eni petrolchimico ?
la fiom cosa ha fatto finora di concreto e con quali risultati su questo ?

RETE NAZIONALE
Ancora un operaio morto sul lavoro al Petrolchimico di Porto Marghera. Un operaio
metalmeccanico di 44 anni Sadagurschi Mihai è morto colpito da una pesante flangia durante
la fermata di un impianto di Polimeri Europa (gruppo Eni).

Ai sindacalisti della FIOM
provinciale e regionale giunti sul posto l’azienda chimica ha impedito l’accesso alla portineria e
sono stati bloccati sulla strada che porta allo stabilimento dagli addetti alla vigilanza.
La decisione di sospendere il lavoro di tutti gli operai metalmeccanici degli appalti è stata
comunque presa convocando una immediata riunione di delegati in strada. I delegati hanno
deciso inoltre uno sciopero da effettuarsi nella giornata di domani cui seguirà la convocazione
del Coordinamento delle RSU delle imprese di appalto, insieme alla fermata di una ora dei
metalmeccanici veneziani.

Cosa ha da nascondere Polimeri Europa per impedire alla FIOM di accedere allo stabilimento e
parlare con i lavoratori e i propri delegati? La fermata del CR è iniziata il 13 giugno e doveva
terminare il 29 luglio. Tempi sempre più stretti, condizioni di lavoro sempre più a rischio.
Quante ore si lavora nella fermata? I nostri delegati denunciano orari di lavoro insostenibili,
anche di 12 ore al giorno, senza riposi, 7 giorni su sette compresi il sabato e la domenica. Chi
svolge questo lavoro? Poche ditte specializzate e tantissimi lavoratori precari e in sub appalto
Tutto sotto la regia della committente Eni interessata a riavviare gli impianti nel più breve
tempo possibile, riducendo le spese di manutenzione, allargando senza limiti la pratica del sub
appalto.
Sadagurschi Mihai lavorava per la Belmont, in sub appalto alla Marcato, società in ati con la
Idromacchine (altra forma di sub appalto mascherato), uno degli appalti della Polimeri. La
maggior parte dei lavoratori che operano nelle fermate sono in sub appalto. Una volta
l’intermediazione di manodopera era impedita dalla legge, oggi è legalizzata e consente un
indecente mercato delle braccia ad esclusivo interesse delle committenti e di alcune ditte
locali.
Per tutte queste ragioni nel sistema degli appalti la sicurezza non c’è, è considerata un costo
da abbattere al pari di altri costi, viene subordinata al profitto delle committenti. La FIOM si
appella alla magistratura affinché siano accertati i fatti e perseguiti i responsabili di questa
ennesima morte sul lavoro.
La FIOM dichiara fin d’ora che si costituirà parte civile nel processo per la morte del lavoratore
Sadagurschi Mihai.
Mestre, 13 luglio 2011
FIOM CGIL Metropolitana di VeneziaEni/Porto Marghera. Marcelli (Fiom): “Ennesimo incidente mortale sul lavoro: ancora una volta la vittima è un operaio immigrato dipendente da un’azienda che operava in subappalto”

Maurizio Marcelli, responsabile dell’ufficio Salute, ambiente e sicurezza della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

“Ennesimo incidente mortale sul lavoro. Un operaio metalmeccanico è morto oggi al Petrolchimico Eni di Porto Marghera (Venezia). Michai Sadagurschi, nato in Romania 44 anni fa, sposato e padre di due bambini, lavorava per la Belmont, ditta che operava in subappalto per la Marcato che, a sua volta, aveva avuto una commessa dalla Polimeri Europa, l’azienda titolare dello stabilimento, per svolgere attività di manutenzione all’interno dell’impianto petrolchimico.”

“Purtroppo, viene drammaticamente riconfermata la realtà che da sempre denunciamo e che solo il ministro del Lavoro, Sacconi, non vuole riconoscere: si continua drammaticamente a morire di lavoro perché le norme di legge in materia di sicurezza non vengono applicate e non sono fatte applicare, perché il lavoro è precario se non illegale, perché si opera attraverso il perverso meccanismo della catena del subappalto, puntando solo alla riduzione dei costi.”

“Non ha senso continuare a dichiarare strumentalmente che gli infortuni diminuiscono quando, purtroppo, si continua a morire più dell’anno passato. Quello che serve sono interventi decisi sul piano del rafforzamento dei servizi di prevenzione delle Asl e, sul piano sanzionatorio, nei confronti delle imprese che violano le norme sulla difesa della salute e della sicurezza sul lavoro”.

“Per tutti questi motivi, anche in questo caso, così come la Fiom fa da più di venti anni, ci costituiremo come parte civile nei confronti degli eventuali responsabili.”

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 13 luglio 2011

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