domenica 19 giugno 2011

pc 18-19 giugno - viva il 25 anniversario del 'giorno dell'eroismo' ! documento del movimento popular perù


¡Proletari di tutti i paesi, unitevi!
¡Viva il 25° anniversario del Giorno dell’Eroismo!

Ribadisco il mio impegno
verso la nostra rivoluzione, la rivoluzione mondiale, il sangue della nostra gente, dei nostri coraggiosi combattenti, il sangue dei nostri compagni comunisti versato distruggendo il vecchio e generando il nuovo.
Io rivedrò mai più i loro sorrisi volti, ma vivranno nel mio cuore, sarò portatore dei loro ideali. che sono i miei e del nostro popolo.
Seguirò il loro esempio di lotta per il nostro popolo per servire il popolo con tutto il cuore, senza alcun interesse personale. con abnegazione totale.
(Un combattente del EPL prigioniero di guerra a El Frontón)

Oggi, in questo giorno di eroismo, onoriamo i nostri eroi caduti nelle luminose trincee di combattimento di El Fronton, Lurigancho e Callao che ci hanno dato il loro esempio, che non si gioca a fare la rivoluzione, ma questa si avviene attraverso un cammino lungo e tortuoso; che abbiamo una convinzione e un impegno da rispettare verso il nostro popolo, il partito e la rivoluzione. Continuiamo a combattere lottando per il comunismo e, come disse di questi eroi del partito presidente Gonzalo: "i prigionieri di guerra, come le grandi figure della storia, continueranno a vincere battaglie oltre la loro morte, perché vivono e combattono in noi e conquistano nuove vittorie, sentiamo pulsare forte e indelebile la loro presenza, che palpitante e luminosa, ci insegna a dare la vita per il partito e la rivoluzione, oggi, domani e sempre".
Avanziamo nella lotta a morte contro l'imperialismo, la reazione, il revisionismo. Schiacciamo e respingiamo ogni capitolazione: niente giustifica la resa!
Partiamo sempre dalla nostra condizione di comunisti da ciò che la guerra popolare ha fatto di noi, siamo combattenti per il comunismo, questo siamo, siamo stati temprati nella fucina della guerra popolare, per batterci contro l'imperialismo e la reazione, per lottare contro i revisionisti, quei miserabili che mai hanno avuto sentimenti di classe, rinnegati. Qualunque cosa facciano la reazione e capitolatori, la guerra popolare avanzerà sopra le loro teste.
Rinnoviamo dunque in questo giorno il nostro impegno a dare la vita per il partito e la rivoluzione, al servizio della rivoluzione mondiale; a continuare a dare a tutto noi stessi per portare avanti la campagna Applicare il maoismo e schiacciare il revisionismo! e a continuare a schiacciare tutti i gruppetti di capitolatori, deviati e rinnegati, e tutti quelli che vogliono far entrare l’ideologia borghese e piccolo borghese nelle nostre file, l’incensamento dell’individuo, l’arrivismo e i piccoli e miserabili interessi personali; cercando di diffondere e organizzare questa ideologia estranea alla nostra, magari al fine di adattarci, se non di assimilarci, a ciò che avviene nei paesi imperialisti; dove ci si allontana dalle masse o capitolano pochi rinnegati miserabili, intriganti, traditori e cospiratori che non hanno altra via se non dedicarsi a minare e parlare sempre alle spalle del Partito di fronte alle masse, come i capitolatori che sono, cui manca loro il coraggio di affrontare la propria miseria. La sola via che gli resta è sprofondare nella loro degenerazione.
Riaffermiamo il nostro pieno riconoscimento alla Presidente Gonzalo, al Partito, al CC e all’'intero sistema di direzione di partito ed esprimiamo a essi la nostra piena fiducia. Ribadiamo ancora una volta la nostra disciplina e di essere disposti a distruggere l'individuo, come ci insegna il Presidente Gonzalo, e lo facciamo incondizionatamente, consapevolmente e volontariamente.
Lavoriamo perché si esprima l'internazionalismo proletario, avendo presente che la guerra popolare è diretta da un partito comunista di nuovo tipo e perciò si svolge con indipendenza ideologica, politica ed economica, con il sostegno delle masse, della classe, che danno tutto con disinteresse assoluto, è essenziale e decisivo che il sostegno del partito avvenga in Perù. "Ebbene, sulla base di questi criteri, abbiamo risolto il problema e continueremo a risolverlo facendo affidamento sulle masse; sono le masse del nostro popolo, il proletariato, la nostra classe, perché questa è la nostra classe, quelli a cui rendiamo conto, siamo al loro servizio dei nostri contadini, principalmente poveri, gli intellettuali, la piccola borghesia, le loro avanguardie , i rivoluzionari, quelli che vogliono una trasformazione radicale, in una parola la rivoluzione, quelli che sostengono il partito, in primo luogo i contadini e il proletariato, loro lo sostengono. E, proseguendo, sono principalmente i contadini poveri che si tolgono il pane di bocca per darcelo, che ci danno un pezzo della coperta, un angolo della loro capanna, sono loro che ci sostengono , ci appoggiano fino a darci il loro stesso sangue, come pure il proletariato, come pure gli intellettuali, è così che ci stiamo sviluppando. Su questo ci basiamo"(Intervista al Presidente Gonzalo, PCP - Comitato Centrale, 1988).
E tuttavia il sostegno internazionale è necessario e lotteremo immancabilmente per rispettare i nostri impegni.
Lotteremo contro ogni forma di coercizione, ricatto e condizionamento della tanto predicata filantropia borghese che dà l’elemosina per pietà o “solidarietà” borghese, per essere in pace con la propria coscienza, quando non per imporre o insinuare la propria ideologia e i propri valori , o di quelli che cercano di contribuire per il proprio tornaconto personale, altrimenti “o si fa come dico io e piace a me, o mi creo quel che è meglio per me”. Condanniamo tutte i tentativi di coartare il partito o di dargli un presunto sostegno condizionato, di trafficare con la guerra popolare. Siamo un organismo incaricato di lavorare all'estero e tutto è fatto in forma centralizzata, il resto è puro tornaconto personale, ricerca di soddisfazione di aspirazioni personali e ambizioni malsane. Si tingono di rosso e si definiscono rossi davanti a parenti e amici. Vogliono vivere con un piede nel vecchio e uno nel nuovo, vogliono vivere e convivere con chi cerca di mantenere la propria miseria, ma dicono di stare dalla nostra parte, ma mentre in realtà hanno la mente e il cuore nel vecchio Stato, vogliono vivere in esso e con lui. “Se la rivoluzione sta bene a me e al mio ego smisurato" allora io sono in prima fila. A questi miserabili diciamo NO! Siamo per un sostegno con piena coscienza di classe. Questi non ci rappresentano né sono in nessun modo nostri simpatizzanti, né ideologicamente, né politicamente né tanto meno organizzativamente. Basta guardare il loro comportamento e il modo di pensare e di vivere. Invece che bandiere rosse dovrebbero usarne di nere, come simbolo del loro tradimento del popolo del Perù e dei popoli del mondo. Vivono una doppia vita: un quarto d'ora gridando slogan e il resto del tempo nel vecchio, a pensare, a vivere, a diffondere , a unirsi al vecchio e insieme a quanti possono dargli più idee sul vecchio e su come goderne ancora. "Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei", dice un vecchio proverbio. È facile riempirsi la bocca di lavoro di Partito e vivere senza regole. A parole vogliono il nuovo, tornano a casa e vivono come vuole la vecchia società. Sono una contraddizione vivente, vivono agitando la rivoluzione a pieni polmoni ma con un piede fuori. Al di là loro, non accettiamo che cerchino di trafficare con la rivoluzione peruviana, tutti i nostri ranghi sono disciplinati e riconoscono saldamente il sistema di direzione di partito, la direzione del partito, dal più alto dirigente al più umile della base. Rifiutiamo, denunciamo e condanniamo questi individui, il loro modo di essere e agire, già da tempo li conosciamo e non rappresentano il nostro partito. Se alcuni di questi individui pensano di ripetere quanto fatto miserabile LAB, grazie alla intervista, o di trafficare con interviste trincee o con presunte investigazioni come l’Avakian, il Partito saprà dargli quanto gli spetta, gli darà i colpi che si meritano.
Dunque, il partito ha un carattere di massa, ma non è un partito di massa, il partito di massa di cui tanto si parla oggi non è che un'espressione, ancora una, di putride posizioni revisioniste, partiti di tesserati, funzionari, macchine organizzative. Il nostro partito è un partito di militanti, dirigenti, una macchina da guerra. Un partito con carattere di massa, come lo stesso Lenin richiedeva.
In questo Giorno dell’eroismo chiamiamo ancora una volta i partiti e organizzazioni della MRI e tutti i comunisti e rivoluzionari che agiscono fuori del MRI a di assumersi la propria responsabilità a difesa della Grande Direzione della rivoluzione peruviana, così come dei prigionieri politici e di guerra della nostra classe in tutto il mondo. Ciò significa necessariamente rifiutare e condannare la posizione assunta dalla CoRim, dal PCR USA e altri che “hanno detto che ‘si doveva investigare’ e poi, nel 1995, hanno dichiarato: ‘... dietro le lettere potrebbe esserci Gonzalo’ e infine hanno abbandonato la campagna Difendere la Vita del Presidente Gonzalo” (PCP, CC, maggio 2011). Significa necessariamente rifiutare i ratti miserabili della LOD revisionista e capitolazione, tutto ogni piano imperialista di "accordi di pace" e qualsiasi capitolazione, e sviluppare la forma principale per difesa dei nostri compagni nelle mani del nemico di classe: iniziare e sviluppare guerra popolare in ogni paese.

¡GLORIA AGLI EROI CADUTI, VIVA LA RIVOLUZIONE!
¡GLORIA AL GIORNO DELL’EROISMO !
¡DIFENDERE LA VITA DEL PRESIDENTE GONZALO, CAPO DEL PARTIDO E DELLA RIVOLUZIONE!
¡NIENTE GIUSTIFICA LA RESA!
¡DARE LA VITA PER IL PARTITO, OGGI, DOMANI E SEMPRE!

Movimiento Popular Perú, 19 de junio de 2011

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