venerdì 24 giugno 2011

pc 24 giugno - "MELANIA VOLEVA DENUNCIARE GLI SCANDALI IN CASERMA"

Quindi, un omicidio, quello di Melania, che ha come teatro e causa l'esercito, il "normale" humus maschilista e fascista che vive al suo interno. Non basta che sia indagato - alla buon ora, dopo mesi! - Salvatore Parolisi, deve essere scoperchiato e attaccato tutto il marciume interno alla caserma.
Anche perchè quanto sta venendo fuori non è un'eccezione (tanti altri episodi lo dimostrano) ma il frutto delle concezioni e della pratica con cui è di fatto costruito l'esercito, le forze armate in generale, che fanno il pieno dei peggiori "valori": arroganza, disprezzo per la gente e in particolare per le donne, "l'onore", la "difesa del corpo", ecc.

Ripubblichiamo quanto scrivevamo il 9 giugno:

"Benchè continui il clima omertoso sull'assassinio di Melania, ormai i dubbi iniziali su un delitto che vede l'Esercito in prima fila si vanno confermando.
Ora si "scopre" quello che tanta gente del posto sa da tempo: l'esistenza in alcuni alberghi, bed&breakfast della zona, di festini in cui i militari dell'esercito portano giovani reclute; si scopre di una "normalità" in questo ambiente militare di abusi sessuali.
Ora viene fuori che il marito di Stefania era andato più volte in questi alberghi, accompagnato da varie ragazze che facevano l'addestramento militare.
Ora sia pur timidamente alcune soldatesse cominciano a parlare.

E' possibile quindi che Melania abbia scoperto non solo i tradimenti del marito, ma questo andazzo generale, e che poteva parlare e denunciarlo. E che quindi la sua vita diventava un pericolo per "l'onorabilità del militare e dell'esercito", e allora andava messa a tacere.
Questo piega forse anche la maniera da "guanti gialli" con cui si sta indagando, il fatto che finora l'esercito in quanto tale non sia stato investito.
In questo sistema la morte di una donna val bene la difesa del corpo militare pregno per suo sistema della concezione sessista, fascista, machista..."

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