mercoledì 15 giugno 2011

pc 14-15 giugno- I LAVORATORI E LE LAVORATRICI DELLO SPETTACOLO OCCUPANO TEATRO VALLE A ROMA!

DAL RESOCONTO DI “ATTRICECONTRO” del 15.5.11 (mattina).

“Abbiamo occupato, come lavoratori dello spettacolo, il Teatro Valle!” Ieri mattina ci è giunta la telefonata entusiasta di Alessandra, “Attricecontro” autrice e interprete di belli, impegnati e schierati pezzi teatrali (da “Se questo è un operaio – viaggio nell'inferno dell'Ilva” a “madame Cie”, ad altri su Valerio Verbano, sulle partigiane, ecc.). Ci dice che c'è un clima di gioia, di impegno.
“L'ingresso nel teatro è stato emozionante. Si tratta di un teatro storico, di qualità, in cui vengono fatte anche rappresentazioni internazionali, una sorta di simbolo della cultura a Roma. Ma finita la stagione teatrale è stato chiuso per i tagli del governo".
“L'occupazione è stata organizzata da “Lavoratori e lavoratrici dello spettacolo”, una realtà autorganizzata totalmente indipendente dai partiti e dai sindacati ufficiali. Il sindacato ufficiale non ci ha mai rappresentato e non ci può rappresentare ora. Non abbiamo fatto entrare gli assessori. E' venuto l'assessore alla cultura ma ha dovuto parlare fuori dal teatro”.

Sono per la maggior parte precari “intermittenti” del cinema, del teatro, della danza, tecnici, sceneggiatori, attori, lavoratori generici.
“Abbiamo fatto l'occupazione in 100. Ma poi sono venuti tanti. Anche grandi artisti come Franca Valeri. E' venuto Camilleri e altri”.
Onnipresente nella occupazione ci racconta Attricecontro è Elio Sangermano, "che sta sempre, è il più “militante” di tutti. Con quello che guadagna, con la sua notorietà non avrebbe una oggettiva motivazione a fare questa lotta, ma invece è il più impegnato”.
“L'occupazione è continuata stanotte e prosegue come un'assemblea permanente, l'intenzione è di continuare anche nei prossimi giorni. C'è un clima positivo, il momento è buono. Si sente il clima del referendum...”.
“La nostra richiesta è il ritiro dei tagli e ripristinare la situazione precedente questi tagli, per difendere il patrimonio artistico che le politiche governative stanno dismettendo”.
Elio Germani dice ai giornalisti: “Come il referendum, il Valle è il segno che noi cittadini vogliamo contare di più nella gestione dei servizi: e i teatri sono un servizio come l'acqua e gli ospedali”.
"Poichè la maggio parte di noi è precaria con periodi di non lavoro e niente reddito, chiediamo - spiega Attricecontro - anche un reddito minimo garantito".
Le chiediamo se vi sono state finora forme di repressione dell'occupazione, "No, ma ci aspettiamo da un momento all'altro che ci possano sgomberare".


Appello: Teatro valle occupato
Inviato da: "Andrea Fioretti" a.fiore@libero.it fiorettian
Mar 14 Giu 2011 5:39 pm


http://video.corriere.it/tre-giorni-occupazione-spettacoli-il-teatro-valle/e6cbb5fc-9681-11e0-82d5-f9e2fd481445

APPELLO

Occupiamo il Teatro Valle per occuparci di ciò che è nostro.
È nostro come cittadini e come lavoratori dello spettacolo, della cultura e dell’arte.

...Come cittadini vogliamo difendere il patrimonio artistico del Paese. Le politiche governative stanno dismettendo una
funzione essenziale che la Costituzione Italiana assegna allo Stato: la promozione e la tutela dei Beni Culturali.

Come lavoratori dello spettacolo, della cultura e dell’arte vogliamo essere riconosciuti come interlocutori indispensabili
nelle scelte politiche che riguardano il nostro settore, il nostro lavoro, la nostra vita.

Luoghi che dovrebbero essere destinati alla creatività e all'innovazione, dal Teatro Valle a CineCittà, hanno perso
negli anni la loro identità fino ad essere completamente smantellati o privatizzati. Sempre più la gestione delle risorse
comuni è inghiottita da meccanismi lobbistici e corporativi, in una logica da supermercato culturale.

Uomini e donne, impegnati nel mondo della cultura e dell’arte, assistono ogni giorno al ridursi degli spazi e delle
risorse necessari per continuare a svolgere con dignità il proprio lavoro.

Mobilitiamoci:

* Perché il Teatro Valle venga realmente destinato all'innovazione artistica con un respiro nazionale e internazionale
secondo la sua naturale vocazione, attraverso un progetto di assegnazione pubblico, trasparente e partecipato.

* Per chiedere con forza un'assunzione di responsabilità da parte del soggetto pubblico e una ridistribuzione delle
risorse più equa e trasparente.

* Per la tutela dei lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura attraverso un sistema sociale adeguato che
garantisca la continuità dei diritti nella discontinuità d’impiego, come nel resto d'Europa.

* Per proporre una nuova progettualità nella gestione dei Beni Culturali, che sostenga l’accesso alla cultura e ai
saperi, la produzione libera e indipendente, la sperimentazione, la formazione permanente, la qualità, i giovani talenti.

Lanciamo un appello a tutti i singoli lavoratori dello spettacolo, del cinema, del teatro, della danza, tecnici, maestranze,
artisti, operatori, stabili/precari/intermittenti, alle compagnie, agli spazi di produzione indipendenti. È tempo di
rivendicare con forza che il nostro è un settore vivo, che produce eccellenze e risorse economiche.

Chiediamo a tutti i cittadini, a tutti coloro che amano la cultura, che hanno attraversato il Teatro Valle come spettatori e
che sentono che i cinema, i teatri, i musei sono parte irrinunciabile della loro vita e della loro storia di unirsi a noi in
questa battaglia.

È per far crescere un'altra concezione della vita e dell'arte, quella che mettiamo in scena quotidianamente, che vi
chiediamo di scendere al Valle.

Lavoratrici e Lavoratori dello spettacolo

per aderire inviare email a
spettacololavorat@gmail.com

::PROGRAMMA::

ore 16 ASSEMBLEA: CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA Dal Valle a Cinecittà: la gestione dei beni e delle risorse culturali in Italia.

A seguire nel corso della serata a partire dalle 21

FABRIZIO GIFUNI estratto dallo spettacolo L'ingegner Gadda va alla guerra
BANDA MALANCIA musica dal vivo
DANILO NIGRELLI legge Questa è l'acqua di D.F.Wallace
VALENTINA CHICO legge Sylvia Plath
PIETRO SERMONTI Il mio nome è Bondi, James Bondi
TEATRINO CLANDESTINO Come più che dove di Fiorenza Menni e Laura Pizzirani con Laura Pizzirani all'interno del progetto 'Civile'
RAFFAELLA AZIM lettura in via di definizione
LUCILLA GALEAZZI e NORA TIGGES Canti della Terra
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Messaggi sullo stesso tema (1)
5. I: Le lavoratrici ed i lavoratori dello spettacolo si sono riappropr
Inviato da: "Andrea Fioretti" a.fiore@libero.it fiorettian
Mer 15 Giu 2011 11:42 am





Di seguito l’appello dei lavoratori e lavoratrici dello spettacolo

Appello:
Occupiamo il Teatro Valle per occuparci di ciò che è nostro.
È nostro come cittadini e come lavoratori dello spettacolo, della cultura e dell’arte.

…Come cittadini vogliamo difendere il patrimonio artistico del Paese. Le politiche governative stanno dismettendo una
funzione essenziale che la Costituzione Italiana assegna allo Stato: la promozione e la tutela dei Beni Culturali.

Come lavoratori dello spettacolo, della cultura e dell’arte vogliamo essere riconosciuti come interlocutori indispensabili
nelle scelte politiche che riguardano il nostro settore, il nostro lavoro, la nostra vita.

Luoghi che dovrebbero essere destinati alla creatività e all’innovazione, dal Teatro Valle a CineCittà, hanno perso
negli anni la loro identità fino ad essere completamente smantellati o privatizzati. Sempre più la gestione delle risorse
comuni è inghiottita da meccanismi lobbistici e corporativi, in una logica da supermercato culturale.

Uomini e donne, impegnati nel mondo della cultura e dell’arte, assistono ogni giorno al ridursi degli spazi e delle
risorse necessari per continuare a svolgere con dignità il proprio lavoro.

Mobilitiamoci:

* Perché il Teatro Valle venga realmente destinato all’innovazione artistica con un respiro nazionale e internazionale
secondo la sua naturale vocazione, attraverso un progetto di assegnazione pubblico, trasparente e partecipato.

* Per chiedere con forza un’assunzione di responsabilità da parte del soggetto pubblico e una ridistribuzione delle
risorse più equa e trasparente.

* Per la tutela dei lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura attraverso un sistema sociale adeguato che
garantisca la continuità dei diritti nella discontinuità d’impiego, come nel resto d’Europa.

* Per proporre una nuova progettualità nella gestione dei Beni Culturali, che sostenga l’accesso alla cultura e ai
saperi, la produzione libera e indipendente, la sperimentazione, la formazione permanente, la qualità, i giovani talenti.

Lanciamo un appello a tutti i singoli lavoratori dello spettacolo, del cinema, del teatro, della danza, tecnici, maestranze,
artisti, operatori, stabili/precari/intermittenti, alle compagnie, agli spazi di produzione indipendenti. È tempo di
rivendicare con forza che il nostro è un settore vivo, che produce eccellenze e risorse economiche.

Chiediamo a tutti i cittadini, a tutti coloro che amano la cultura, che hanno attraversato il Teatro Valle come spettatori e
che sentono che i cinema, i teatri, i musei sono parte irrinunciabile della loro vita e della loro storia di unirsi a noi in questa battaglia.

È per far crescere un’altra concezione della vita e dell’arte, quella che mettiamo in scena quotidianamente, che vi
chiediamo di scendere al Valle.

Lavoratrici e Lavoratori dello spettacolo

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