lunedì 13 giugno 2011

pc 13 giugno - denuncia da Napoli. portaerei nucleare USA ancorata nel porto di napoli


Da ieri mattina, ancorata nel porto di Napoli, incombe la portaerei nucleare George H.W. Bush che, affiancata da un gruppo di battaglia formato dai cacciatorpediniere lanciamissili Truxtun e Mitscher, dagli incrociatori lanciamissili Gettysburg e Anzio e da otto squadriglie aeree, va a rafforzare la Sesta flotta statunitense e la missione Unified Protector della NATO contro la Libia, il cui comando è a Napoli, affiancandosi ad altre unità, tra cui i sottomarini nucleari Providence, Florida e Scranton.



Come attivisti dell'assemblea napoletana contro la guerra, abbiamo segnalato questa presenza, nel silenzio assoluto sulla vicenda sia della stampa che delle amministrazioni locali ed in particolare del neo-sindaco De Magistris, che pure in campagna elettorale e nei giorni successivi alla sua elezione ha utilizzato a più riprese gli argomenti referendari.


Una presenza che sembra quasi una provocazione dal momento che proprio oggi e domani siamo chiamati alle urne per decidere se avere o meno il nucleare sul nostro territorio (assieme ai quesiti sull'acqua pubblica e il legittimo impedimento) e pochi metri a largo dalle nostre coste c'è una vera e propria centrale nucleare galleggiante con a bordo reattori più pericolosi di quelli di Fukushima! Se il silenzio elettorale deve servire a giustificare chi non vuole che simili notizie vengano fuori…!

Un silenzio che accomuna la vicenda referendaria e la guerra contro la Libia, oscurata fino a scomparire dai maggiori organi di informazione del paese: anche per questo stamattina ci siamo schieriati, ancora una volta, come in tante occasioni dall'inizio delle operazioni militari, contro questa guerra e contro tutte quelle perpetrate dietro "balle umanitarie" e che rivelano fin troppo presto il proprio volto lugubre e predatore.

La presenza della portaerei H.W. Bush lascia presagire una seconda fase della guerra contro la Libia: un intervento di terra, sempre negato dai vertici NATO e dai governi che stanno prendendo parte alle operazioni belliche, ma, in realtà, sempre dietro l’angolo e oggi quanto mai possibile.




Collettivo Fanon


Cau

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