giovedì 26 maggio 2011

pc 26 maggio - la manifestazione di Firenze contro la repressione del movimento studentesco


costruire ora insieme una manifestazione a Genova contro la repressione nella tre giorni di genova 2o11

.Il comunicato dei compagni fiorentini sul corteo del 21 maggio
da collettivopolitico.noblogs.org

Sabato 21 MAggio, un corteo di 1500 persone, organizzato da realtà studentesche, centri sociali, realtà politiche e sindacali cittadine ha sfilato per le strade fiorentine in solidarietà con le 22 persone sottoposte a misure cautelari nei giorni scorsi.


I 22 sono quasi tutti studenti, “rei” di aver partecipato attivamente alle manifestazioni del 2009-2010 contro la riforma Gelmini e per il diritto allo studio, contro l’apertura di Casapound, contro il progetto di un CIE in Toscana o la presenza dell’On. Santanchè al Polo di Novoli.

Durante il corteo, partito da piazza S.Marco, oltre alla solidarietà nei confronti dei compagni costretti ai domiciliari o agli obblighi di firma, sono stati attaccati striscioni e fatti interventi contro la privatizzazione della scuola e dell’università, contro il governo Berlusconi per le sue politiche antipopolari e la sua partecipazione alla nuova guerra imperislista contro la Libia.

In via Valfonda, alla sede degli industriali, è stato appeso uno striscione con scritto “Basta morti sul lavori. Padroni assassini”.

Il corteo si è concluso in piazza Bambini e Bambine di Beslan, davanti a Terra Futura, dove è stata portata la solidarietà di tutto il corteo alla tendopoli costruita nella mattinata da diverse realtà antirazziste fiorentine per porre la questione della tutela e dell’ospitalità di profughi e richiedenti asilo in questa città.

Il corteo ha dimostrato che quest’inchiesta non è solo un problema di coloro che oggi sono costretti ai domiciliari o sottoposti all’obbligo di firma, nè degli indagati o delle realtà di cui fanno parte, ma di tutti coloro che, in questi anni, hanno partecipato e sostenuto le lotte degli studenti, dei lavoratori, degli immigrati, contro lo scempio ambientale e che ritengono che diritti e libertà vadano difese, rispondendo alla repressione con il rafforzamento di quei legami che vogliono spezzare.


la chiamata del corteo

SABATO 21 MAGGIO - ORE 15.30 IN PIAZZA S.MARCO
CORTEO

PER L’IMMEDIATA REVOCA DI DOMICILIARI E OBBLIGHI DI FIRMA!
VITTORIO, DANI, MASSI, LUCA, PIETRO LIBERI! TUTT* LIBER*

Il 4 maggio 2011, 22 studenti sono stati svegliati da uomini in divisa che, ordinanze alla mano, dopo aver perquisito le loro case, hanno provveduto a schedarli e ad imporre 5 arresti domiciliari e 17 obblighi di firma. Se questo non bastasse, i media hanno sbattuto sulle prime pagine, anche nazionali, la notizia dell’arresto per associazione a delinquere di pericolosissimi criminali, presentando l’operazione come grande successo della collaborazione tra polizia e servizi segreti. Gli zelanti giornalisti non hanno, però, voluto farci sapere che i 22 “pericolosi studenti” sono rei di aver partecipato attivamente ai movimenti studenteschi del 2009-2010 contro la devastazione della scuola e dell’università, contro l’apertura di Casapound, contro la costruzione di un CIE in Toscana e contro la presenza dell’On. Santanché al Polo di Novoli.

Questi studenti sono inquisiti perché lottano insieme, riuscendo a tessere legami ed essendo parte attiva nelle lotte politiche e sociali che attraversano questa città: da quelle sui posti di lavoro a quelle contro i Centri di Identificazione ed Espulsione, dalle lotte contro per la difesa della scuola e dell’università pubblica fino alle lotte per il diritto all’abitare.

Per questo, al fianco dei 22 studenti, tra gli altri 78 indagati, troviamo molti compagni che hanno condiviso le mobilitazioni dell’ultimo anno, indipendentemente dall’appartenenza al mondo universitario. E’ però chiaro, al di là dei nomi che compaiono nei fascicoli dell’indagine, che ad essere sotto processo sono le pratiche quotidiane e comuni a tutti quei movimenti che cercano realmente di incidere sul proprio territorio: manifestazioni spontanee, occupazioni e blocchi del traffico. Se da un lato vediamo sempre più attaccati i diritti collettivi, dall’altro chiunque provi a lottare e organizzarsi insieme contro questo stato di cose viene colpito dalla repressione che è proprio lo strumento che lo Stato utilizza per ridurre gli spazi di azione e agibilità politica a chi pratica il conflitto. Quest’inchiesta non può e non deve essere un problema solo di coloro che oggi sono costretti ai domiciliari o sottoposti all’obbligo di firma e neanche degli indagati o delle realtà di cui fanno parte.

Deve essere un problema di tutti coloro che, in questi mesi, hanno sostenuto o partecipato alle lotte degli studenti, dei lavoratori, degli immigrati e per il diritto alla casa sviluppatesi in lungo e in largo in questo paese. Deve essere un problema di tutti coloro che ritengono che le libertà che pensavano acquisite e che in questo momento vengono rimesse in discussione, vadano difese con un’azione comune.

Questi sono i motivi che ci spingono a invitare tutt* a manifestare

Assemblea cittadina contro la Repressione

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