domenica 3 aprile 2011

pc 3 aprile - la verità della protesta di massa immigrati- antirazzisti al campo di manduria


sabato 2 aprile lo slai cobas per il sindacato di classe e proletari comunisti hanno prima nel pomeriggio partecipato alla manifestazione indetta a manduria alle 16- positiva perchè inizialmente avrebbe dovuto proseguire con un corteo fino al campo e perchè impediva di fatto una manifestazione di destra travestita da comitato spontaneo dei cittadini indetta per la stessa ora, questa cosa è avvenuta e si è realizzata.. un fascista ha preso anche uno schiaffo da una nostra compagna. Quando però questa manifestazione, per iniziativa di sel e federazione della sinistra si è trasformata in una manifestazione di stampo elettorale con un comizio di Vendola abbiamo invitato la piazza a spostarsi al campo; la piazza si è dimezzata e quindi siamo arrivati al campo; non certo come manifestanti del sabato sera, dato che era la terza volta in una settimana che siamo andati per rivendicare l'ingresso nel campo, riservato fino ad ora alle squallide passerelle di onorevoli di centro destra, come di centrosinistra, presidenti, e rappresentanze istituzionali.. che fanno il giro del campo superscortati, rilasciano interviste alle tv e poi vanno nei salotti di esse a ripetere il teatrino..cosa che sta sempre più indignando le popolazioni, indipendentemente dalle opinioni politiche o quelle che si hanno sulla tendopoli..
Lo slai cobas per il sindacato di classe e proletari comunisti hanno subito dopo sviluppato ai cancelli del campo la protesta contro la presenza degli elementi destra, dei comitati spontanei che fanno le ronde con presenza anche di persone della cgil manduria con tanto di bandiere in un fronte antimmigrati minoritario in città.
La nostra protesta e solo la nostra protesta ha portato questo fronte di 20/30 persone ad abbandonare la roulotte e il presidio antimmigrati ..
subito dopo abbiamo avviato la pressione e la forzatura pacifica del blocco al campo, intorno alla richiesta di aprirne le porte ai manifestanti, alle associazioni, ai cittadini di manduria,oria ecc.,perchè ci fosse una assemblea con gli immigrati rinchiusi, perchè si accertassero le condizioni reali del campo in materia di acqua cibo assistenza alla salute, perchè si mettessero a confronto le ragioni della popolazione e degli immigrati rinchiusi, perchè si permettesse la solidarietà umana e materiale dei tanti cittadini che vogliono portare viveri, vestiario, e altre forme di assistenza e viene loro impedito.
La nostra pressione sempre più intensa ha raccolto via via l'adesione dei numerosi antirazzisti appartenenti a varie associazioni politiche e sociali e la pressione è divenuta forte e combattiva, via via sempre più difficile da contenere dalle forze dell'ordine, con le compagne e in particolare le nostre compagne e altre donne e ragazze che hanno fatto da prima linea dell'assedio pressione verso i cordoni polizieschi che non reggevano, e mentre questo avveniva, dal campo sono cominciate a sopraggiungere le urla di protesta delle centinaia e centinaia di immigrati rinchiusi, che a loro volta hanno avviato la pressione.
La polizia in assetto antisommossa anche se poco numerosa è stata presa fra due fuochi,e a quel punto gli immigrati sono passati in massa al grido di 'libertè libertè', l'incontro con i manifestanti è stato davvero entusiasmante, abbracci e grida comuni, pugni alzati e dita a segno di vittoria hanno reso questa manifestazione simile alle piazze ribelli di Tunisi e del mondo arabo.
Gli immigrati spesso prendevano ogni tipo di bandiera rossa che era presente al presidio, non certo per aderire a questa o quella organizzazione, ma per identificarsi con la protesta in corso e con il colore di essa che era rosso e proletario.
La strada è stata bloccata da questo tumultuoso corteo umano che certamente all'inizio non sapeva dove andare, dirigersi alla stazione o al paese o fermarsi là,
l'indicazione di dirigersi verso la stazione e il paese era la più giusta, ma l'importante era non dividere la protesta e lasciare che si esprimesse secondo l'embrione di autorganizzazione collettiva che essa esprimeva.
Gli immigrati non fuggivano ma protestavano in massa in forma collettiva, unendosi ai manifestanti antirazzisti, ringraziandoli a gran voce per la protesta, un abbraccio solidale e internazionalista per davvero.
Ignobile è stato la linea e l'atteggiamento della 'rete antirazzista di taranto' e del suo esponente enzo pilò, che si è dato insieme ad amici a una isteria, invitando e intimando agli immigrati di rientrare, a fare le domande, a non fuggire,..svolgendo un ruolo quasi di agenti aggiunti della polizia.
Queste anime belle non comprendono nulla della situazione, hanno fiducia nello stato, nel governo dei Berlusconi, Bossi, Maroni e portano gli immigrati nel vicolo cieco della deportazione di massa in Tunisia che il governo prepara.
Solo la protesta, ribellione, collettiva e di massa e non di pur legittime fughe individuali, sostenuta da un fronte ampio di solidarietà e lotta, può portare a una soluzione di accoglienza, di permesso temporaneo, di libertà di circolazione.
Un lavoro meschino da assistenti sociali per conto dello stato è quello dei vari antirazzisti alla pilò e soci.
Sconcertante è stato l'atteggiamento, almeno fino all'arrivo degli immigrati in massa, di Bobo Aprile della confederazione cobas.
All'inizio ha invitato a non partecipare al presidio, perchè c'erano gli esponenti di
destra di stampo razzista, e invece a fare una ssemblea più lontano - invece di contrastarli e poi costringerli all'abbandono come solo noi ed altri antirazzisti presenti abbiamo fatto;
poi mentre impazzava la pressione sulla polizia per forzare il blocco, con compagne scaraventate a terra che si rialzavano e ripartivano- col megafono invitava a una riunione per lunedì prossimo alla sede cobas di taranto (?) - della quale peraltro non era presente nessuno davanti al campo...
Un atteggiamento veramente burocratico e opportunista e giustamente è stato da noi mandato a fare in c...
L'uscita di massa degli immigrati fortunatamente ha unito e ricomposto tutto il fronte.
L'assemblea degli immigrati, all'aperto e con la presenza di tutti, con l'intervento del Sindaco di Taranto prodigatosi per l'assistenza medica di due immigrati che si sono sentiti male, è stata convulsa e a più voci in arabo, con la decisione finale di rientrare.. ma non certo a testa bassa, ma per pretendere cibo, assistenza, condizioni migliori, libertà.
Il sindaco assicurava che vi sarebbe stata una delegazione di controllo, cosa abbastanza fragile e impraticabile senza la presenza di massa della protesta
molto più importante è stata la fraternizzazzione di massa durata ore tra immigrati, manifestanti, cittadini con scambio di cose, informazioni, indirizzi
Quello che noi vogliamo e auspichiamo e che nei prossimi giorni si tratta di insistere per imporre, per lottare insieme contro governo e istituzioni per diritti, accoglienza e libertà.

slai cobas per il sindacato di classe taranto
proletari comunisti taranto
3 aprile 2011

Nessun commento:

Posta un commento