giovedì 3 marzo 2011

pc quotidiano 3 marzo - Arrestato Ciccolella, presidente di una delle future aziende pronte a subentrare alla Fiat di Termini Imerese

Comincia male l’avventura della riconversione dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. I dubbi espressi in questi giorni praticamente da tutti erano abbastanza fondati, infatti è stato arrestato Ciccolella “il re dei fiori”, uno degli industriali che doveva impiegare diverse centinaia di ex operai nelle sue serre…

Invitalia ha così dimostrato tutta la sua "serietà" nella scelta dei partners, mentre il Ministro Romani, essendo anche amico del presidente del consiglio, è possibile che porti sfortuna?

***IL RE DEI FIORI

Truffa all'Europa, Ciccolella ai domiciliari

Inchiesta partita dalla procura di Crotone

Otto indagati accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e bancarotta

Avrebbe utilizzato diversi milioni di finanziamenti europei per fini diversi da quelli per i quali erano stati concessi. Per questo dalla Procura di Crotone è partita un'ordinanza di custodia cautelare per Corrado Ciccolella, imprenditore a capo della omonima Spa del settore florovivaistico. Adesso l'imprenditore molfettese è agli arresti domiciliari.

L'INDAGINE - Oltre a Ciccolella sono finite nell'inchiesta altre sette persone. Tutti gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, bancarotta fraudolenta e riciclaggio dei proventi ottenuti. La presunta truffa riguarda la mancata realizzazione di un accordo di programma della Regione Calabria, che prevedeva la costruzione di una centrale a turbogas.

LA NOTA DELLA CICCOLELLA - «La società è tranquilla e fiduciosa nella Magistratura - si legge in un comunicato stampa di Ciccolella - ed è sicura che l’equivoco verrà presto chiarito, scagionando completamente dalle accuse che gli vengono mosse l’amministratore della società, anche perché, dalla lettura degli atti notificati, la posizione di Corrado Ciccolella nell’intera vicenda Eurosviluppo appare assolutamente di secondo piano. A riprova di ciò, il Gip, preso atto della restituzione, già fatta a suo tempo, delle somme al Ministero, nella sua ordinanza ha escluso sia il sequestro patrimoniale, sia l’imputazione di associazione per delinquere, adottate, invece, nei confronti degli altri indagati».

Redazione online Corriere della sera

02 marzo 2011***

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