domenica 20 marzo 2011

pc quotidiano 20 marzo - ancora una morte sul lavoro di un operaio immigrato

proletari comunisti fa appello a mobilitarsi su scala nazionale per le morti sul lavoro degli immigrati con una iniziativa a roma in primavera
morti sul lavoro per effetto di precarietà e mancanza di diritto di cittadinanza battaglia che da tempo è sviluppata dalla rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
in particolare a roma dopo la morte di un operaio immigrato alla sapienza a dicembre


LANCIANO. Per sapere come è morto Haralambe Ciuboteriu saranno necessari
ulteriori accertamenti, ma dalle indagini della polizia emergono novità
sulle 'circostanze' del decesso.


haralambe ciubuteriu, operaio di 44 anni è morto in un cantiere di Lanciano
lavorava in nero

Intanto sono state accertate diverse irregolarità al cantiere, e tra queste
anche l'impianto elettrico non a norma. La polizia ha inoltre verificato che
l'operaio non era assunto e la ditta per cui lavorava ha cercato di
regolarizzarlo solo dopo la morte. Qualche dubbio sulla regolarità del
cantiere alla Polizia era venuto da subito, tanto che, a seguito della morte
dell'operaio rumeno, ha posto sotto sequestro il locale e avviato vari
accertamenti. Ora sono arrivati i primi risultati. Intanto gli agenti del
commissariato di Lanciano hanno riscontrato che l'impianto elettrico non
rispondeva alla normativa in materia di salute e sicurezza sul luogo di
lavoro, con un evidente rischio elettrico. Per questo le due ditte edili che
lavoravano all'interno del fondaco sono state denunciate. I due operai
impiegati, infatti, lavoravano ognuno per una ditta per cui entrambe sono
state segnalate per non aver rispettato la normativa di riferimento,
l'articolo
8 della legge sul lavoro.

Ai datori di lavoro, in particolare, è contestato il fatto di «non aver
preso tutte le misure necessarie - tecniche, organizzative e procedurali -
affinché i lavoratori siano salvaguardati dai rischi di natura elettrica.».
Dal sopralluogo, inoltre, sono state evidenziate alcune inadempienze in
materia di sicurezza su alcuni dei materiali utilizzati (in particolare un
ponte su ruote) per le quali verranno applicate le relative sanzioni. I
risultati dei controlli dei tecnici della Asl, in questo senso, saranno
determinanti per individuare tutte le irregolarità del cantiere e procedere
con le sanzioni amministrative e, probabilmente, con altri provvedimenti di
carattere giudiziario.

Ma per l'impresa per la quale lavorava l'operaio deceduto i rischi sono
anche altri. Da una verifica, infatti, è emerso che il lavoratore deceduto
non era stato assunto regolarmente. Il datore di lavoro, ritenendo di non
essere scoperto, lo aveva assunto lo stesso giorno del decesso, il 14 marzo.
Ma è bastato un semplice accertamento da parte del personale del
Commissariato dal quale è emerso che le relative pratiche di assunzione
erano state effettuate in ore successive al decesso del rumeno. Anche per
questo il datore di lavoro sarà sanzionato.

Le novità emerse sulle irregolarità del cantiere non possono, ovviamente,
non pesare sulle indagini relative alla morte dell'operaio, anche se per la
Polizia restano comunque due situazioni indipendenti.

L'autopsia sul cadavere del 44enne, effettuata dall'anatomopatologo Ivan
Melasecca su incarico della procura della Repubblica di Lanciano, infatti,
ha accertato che la morte è avvenuta per arresto cardiaco, ma non ha
chiarito per quale motivo. Due le ipotesi plausibili: la morte naturale,
probabilmente a seguito di un infarto; oppure la morte causata da
folgoramento. In questo senso è fondamentale effettuare nuovi accertamenti
sull'irregolarità dell'impianto elettrico perché proprio questo potrebbe
aver causato una scarica elettrica fatale per il manovale.

La verità sulla morte del rumeno, tuttavia, sarà accertata soltanto quando
saranno resi noti i risultati definitivi dell'autopsia, e a seguito di
ulteriori esami istologici a cui il corpo del 44enne sarà sottoposto.

ddc 18/03/2011

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