martedì 22 marzo 2011

pc 22-23 marzo - LA GUERRA "UMANITARIA" DI LA RUSSA

La Russa: “Non abbiamo scelta. Se rimanessimo con le mani in mano avremmo danni in termini di approvvigionamento energetico e prestigio internazionale”.
Ecco i motivi “umanitari” della guerra contro la Libia.
Il governo Berlusconi non può rimanere al palo di fronte al nuovo intervento imperialista per continuare a garantire gli interessi delle multinazionali sul petrolio, anche attraverso un nuovo regime al posto di Gheddafi che sia più fedele e disciplinato rispetto agli interessi delle potenze imperialiste. E, come in ogni guerra, chi partecipa ha una parte del bottino, può avere il suo “posto al sole”.
Ma c’è un altro e più attuale motivo che risponde anche alle obiezioni di Bossi: “Noi siamo già in Libia. Che ci frega di fare la guerra per conquistare posizioni, come i francesi?...”. Ma perchè l’Italia deve riconquistare un posto riconosciuto a livello internazionale in una fase in cui il suo peso è pericolosamente compromesso causa Berlusconi. Il “prestigio internazionale” era precipitato in basso, con evidenti imbarazzi anche negli incontri internazionali; la guerra, in questa situazione, giunge, quindi, a proposito!

E la guerra in Libia val più di qualsiasi festeggiamento di “Unità d’Italia”: da Napolitano a Bersani a Di Pietro, tutti uniti, tutti più guerrafondai dei guerrafondai.

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