sabato 19 febbraio 2011

pc quotidiano 19 febbraio - al processo thyssenkrupp i legali dei padroni assassini continuano con una difesa cinica e provocatoria

la rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro organizza per l'udienza finale una presenza di massa al processo

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L'avvocato della Thyssen
"Accusa frutto di suggestione"
La tesi dell'omicidio doloso, per l'incendio alla Thyssenkrupp di Torino che nel dicembre del 2007 costò la vita a sette operai, è "frutto di una suggestione". Lo ha detto all'inizio della sua arringa l'avvocato Ezio Audisio, difensore dell'amministratore delegato Harald Espenhahn, su cui pesa l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale.
Audisio ha affermato che i pm basano l'imputazione (inedita per un infortunio sul lavoro) su un'e-mail aziendale sequestrata all'ad dove si diceva che un investimento per la sicurezza della linea 5, quella poi andata a fuoco, doveva essere rinviato al trasloco dell'impianto "from Turin" (da Torino) a Terni: "Queste due semplici parole, 'From Turin', sono alla base dell'ipotesi del dolo. Ma l'investimento di cui si parla non riguarda il luogo dell'incidente. Quindi non c'è un nesso". Secondo Audisio i pm, nel corso dell'indagine, sono rimasti suggestionati dall'espressione "From Turin" ma "non hanno avuto il tempo di riflettere e di esaminare tutti i documenti".
Il legale ha sostenuto al contrario un comportamento virtuoso dell'amministratore delegato della Thyssen, che si è trovato a fronteggiare una grande crisi del mercato internazionale degli acciai: "Avrebbe potuto disimpegnarsi e limitarsi a chiudere le acciaierie in Italia. Invece lui, cittadino tedesco e manager di un'azienda italiana, si è battuto per salvare questa azienda. Lo ha fatto scegliendo di trasferire una produzione anziché limitarsi a chiudere. Per questo - ha aggiunto Audisio - è improprio parlare di chiusura della Thyssen".

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