giovedì 17 febbraio 2011

pc quotidiano 17 febbraio - sindacalisti e patronati..sciacallaggio sugli infortuni

una inchiesta che i lavoratori autorganizzati devono trasformare in esposto in ogni città perchè pensiamo che sia una pratica diffusa



.Infortuni, due patronati nei guai
Pratiche contro l'Inail trattate anche all'insaputa degli assistiti
CHIETI Venivano a sapere di incidenti sul lavoro da una «talpa» in ospedale. Prendevano contatto con gli infortunati offrendosi di curare la pratica presso l'Inail. Due patronati, Enas e Labor di Chieti, sono stati rinviati a giudizio. Le accuse sono di violazione della legge sulla privacy, nella parte relativa al trattamento illecito dei dati personali. L'Enas inoltre dovrà rispondere davanti al giudice monocratico anche di truffa aggravata ai danni del ministero del lavoro. L'indagine, diretta dalla sostituto procuratore Marika Ponziani che giorni fa ha firmato il decreto di citazione a giudizio, porta la firma dei carabinieri della polizia giudiziaria della procura, coordinati dal luogotenente Bruno D'Antonio. Gli investigatori dopo aver ricevuto alcune segnalazioni in ufficio hanno avviato le indagini. I militari sono partiti dal caso di una donna che nel 2009 aveva avuto un incidente in auto mentre si recava al lavoro. Sette giorni la prognosi avuta dai medici del pronto soccorso del policlinico. Dai tabulati dell'Inail risultava che la lavoratrice aveva due patronati che l'assistevano, uno della Cisl, l'Inas, che lei aveva regolarmente incaricato, l'altro era l'Enas dello scalo. Sentita dagli investigatori, come testimone, ha detto che del secondo patronato non sapeva assolutamente niente e che non aveva mai preso contatti con nessuno dei suoi operatori. Dai documenti acquisiti dai militari addirittura risultava la sua firma nell'atto di delega, nella quale la donna incaricava l'ente a occuparsi del caso. Ma ascoltata anche su questo particolare, la lavoratrice ha smentito categoricamente. La pratica peraltro era inserita negli atti del patronato dai quali risultava come «infortunio gestito», con tanto di copia dell'Inail. Ed è qui che si spiega l'utilità che ne avrebbe ricavato il patronato. Ogni incidente trattato vale punti, più se ne fanno e maggiori sono i finanziamenti del ministero del lavoro. Ecco la truffa. Nel caso del secondo patronato invece si parla solo di trattamento illecito dei dati personali. Un altro lavoratore, vittima di un infortunio con una prognosi di dieci giorni, si è visto recapitare l'offerta della Labor con la quale il patronato si offriva di assisterlo nella vertenza con l'Inail. «Abbiamo saputo che lei è stato vittima di un incidente» l'incipit della lettera giuntagli a casa. Una situazione che non aveva spiegazioni. Il lavoratore è caduto dalle nuvole e si è domandato come la Labor avesse potuto sapere il suo nome e soprattutto che avesse avuto un incidente. Da ulteriori indagini i carabinieri hanno avuto il fondato sospetto che queste informazioni fossero partite dall'ospedale. Le indagini però non hanno potuto individuare chi fosse. Da aggiungere che l'Inail di segnalazioni da persone che venivano contattate da patronati ne hanno avuto decine e decine. Posizioni che sono ancora al vaglio degli investigatori.
© RIPR

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