giovedì 17 febbraio 2011

pc quotidiano 17 febbraio - continua l'offensiva del fascismo padronale fiat alla Sevel

Marchionne: sindacati incomprensibili
Attacco frontale sulla Sevel. . «L'atteggiamento dei sindacati alla Sevel è del tutto incomprensibile». Lo ha detto l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, nel corso dell'audizione di ieri alla Camera dei deputati sui programmi futuri del gruppo automobilistico in Italia.

Il manager di origini abruzzesi (è nato a Chieti e poi emigrato in Canada, a 14 anni, con la famiglia) è stato duro nel giudizio sulle organizzazioni sindacali e ha spiegato i motivi della sua irritazione.

«La scorsa settimana», ha esordito, «abbiamo chiesto di applicare nello stabilimento della Sevel un accordo firmato nel 1985 da tutti i sindacati, Fiom compresa, che prevede sette sabati di straordinario, cioè due in più rispetto a quelli da contratto».

«Lo abbiamo fatto», ha aggiunto Sergio Marchionne, «per sfruttare la ripresa del mercato dei veicoli commerciali leggeri, che si sta finalmente manifestando dopo due anni di profonda sofferenza. In più abbiamo previsto di assumere 150 persone e di trasferire temporaneamente in Sevel altri 150 lavoratori attualmente in cassa integrazione dello stabilimento ex-Bertone. «A fronte di tutto questo, un solo sindacato ha firmato l'intesa (la Fismic ndc)».

«Quello che è successo in Sevel, è l'ennesimo esempio di un sistema bloccato, che rifiuta di seguire i ritmi del mercato e rifiuta di assumere le proprie responsabilità», ha concluso l'amministratore delegato della Fiat, che assieme alla francese Psa è proprietaria dello stabilimento di Atessa dove si producono i furgoni.

Parole pesanti che hanno subito suscitato reazioni e polemiche fra i sindacati.

«Marchionne si contraddice», ha detto Domenico Bologna, segretario della Fim-Cisl di Chieti. E' lui stesso a riconoscere che si tratta di vecchi accordi, per i quali quindi non c'era ragione di firmare una clausola che ci impegnava a non scioperare. Noi la responsabilità ce la siamo presi e continueremo a prendercela perché in passato non abbiamo scioperato e non lo faremo nemmeno adesso».

Stesso tenore nei commenti della Uilm- Uil. «Quelle di Marchionne sono affermazioni inaccettabili», ha commentato Nicola Manzi, segretario del sindacato in provincia di Chieti. «Se guarda al passato di Sevel si accorgerà che la Uilm ha sempre rispettato gli accordi e siccome gli straordinari richiesti fanno parte di norme contrattuali vigenti, continueremo a rispettarle».

Dura la Fiom. «Apprendiamo da Marchionne che in Sevel c'è un'intesa», ha detto Marco Di Rocco, segretario delle tute blu della Cgil di Chieti. «Non è così perché solo tre delegati su 45 hanno firmato quel verbale, dunque una minoranza. Ma se per Fiat vale lo stesso, allora è un accordo che va combattuto e invitiamo le altre sigle ad unirsi a noi nella battaglia. Ribadiamo che vogliamo costruire intese per gestire la crescita di Sevel, non firmare un testo che contiene deroghe e clausole presenti negli accordi di Pomigliano e Mirafiori».

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