giovedì 27 gennaio 2011

pc quotidiano 27 gennaio - India in fiamme...


Ref.No..243/KCP-Chq/2011 Date..25./01./2011

Comunicato stampa

Sei decenni dopo che la Costituzione è stata adottata e la Repubblica è stata dichiarata, tutto il sistema dominante è diventato completamente reazionario, anti-popolare. Negli stati coloniali dell’India, a milioni di persone sono negate le libertà elementari e l’indipendenza è ridotta ad una farsa - le vere decisioni economiche sono prese dai grandi mercanti come i prezzi dei beni essenziali tra cui materie prime che vengono decise fortemente dall’uomo d'affari migrante nel Manipur. 

Sempre più persone si oppongono alla violazione dei diritti umani, agli spostamenti forzati, all’aumento dei prezzi e al saccheggio delle risorse naturali, e vengono brutalmente represse scatenando il terrore di stato e imponendo nere leggi come l’AFSPA e l’UAPA. Vengono imposte perfino tasse sulla sedizione e il carcere sotto il National Security Act (Nsa). È in questo contesto che il Kangleipak Communist Party (Maoist) ha lanciato una protesta del popolo rivoluzionario e delle forze democratiche come segnale per il boicottaggio della celebrazione del Giorno della Repubblica dell’India, alla vigilia della Festa in varie parti del Manipur.

Sono state bruciate anche copie della Costituzione indiana da persone che tenevano cartelli con su scritto "Viva il maoismo", "Boicottiamo la Festa di Celebrazione della Repubblica dell'India" e "Viva il Manipur". Tale iniziativa è un buon inizio del cammino del movimento maoista nel Manipur. 

Il fine della partecipazione del pubblico generale in segno di protesta, svilupperà rivendicazioni transitorie del movimento rivoluzionario. Il programma di rivendicazioni transitorie fungerà da ponte tra le lotte parziali e la lotta per la rivoluzione socialista o Movimento di liberazione nazionale. Queste richieste sono sia il modo più efficace per resistere al colonialismo che una sfida all’essenza del sistema stesso. Così ancora una volta si fa appello a tutti i settori ad evitare la partecipazione alla cosiddetta Festa della Repubblica.

Il primo periodo dell'imperialismo significava la divisione del mondo tra potenze coloniali. Dopo la seconda guerra mondiale, quando ebbe sul serio inizio il "Secolo americano", gli imperi coloniali sono crollati, sostituiti da stati formalmente indipendenti. L’Organizzazione delle Nazioni Unite funziona anche come un supermercato del cosiddetto controllo del governo delle ONG. Quindi c'è un solo modo per uscire dal colonialismo: il movimento comunista. Le catene della dipendenza economica sono forgiate da rapporti sociali coloniali e possono solo essere distrutte con l'espropriazione del colonialismo stesso. Il KCP (maoista) ritiene che un movimento di massa popolare guidato dal modo di pensare maoista può sconfiggere il regime coloniale. Sono necessarie forze di massa. Pertanto, ci batteremo per il movimento di massa del popolo oppresso per creare un esercito di popolo organizzato. Questi sono i primi passi verso la formazione di una milizia maoista e popolare – un’organizzazione essenziale per la difesa della nostra nazione oggi, e per la sua vittoriosa offensiva rivoluzionaria domani. Sin dal 1980, sempre più nazioni oppresse, i gruppi razziali ed etnici e popoli indigeni, hanno chiesto libertà dall’oppressione e dal dominio. L’unione dei popoli, come l'ex URSS o l'Indonesia hanno entrambi iniziato a fare questo. L’oppressione o costrizione di qualsiasi tipo si oppone alla via della solidarietà internazionale. La classe operaia, i contadini, la gioventù ribelle e le masse popolari devono opporsi ad ogni forma di violazione dei diritti nazionali e dobbiamo combattere per il diritto all'autodeterminazione. Facciamo appello a tutte le organizzazioni della società civile (CSO), ai sindacati degli studenti, a organizzazioni di giovani e donne a prendere in considerazione questo programma come immediata lotta del popolo oppresso del Manipur per affrontare le necessità del momento e sfidare il potere degli imperialisti nel suo complesso. Vi è la necessità fondamentale per le organizzazioni della società civile, per le associazioni studentesche, per i giovani ribelli e gruppi di donne di mettersi alla guida della lotta per i diritti democratici come mezzo per arrivare ad un fine - l'abolizione del colonialismo e l’instaurazione della democrazia e del socialismo senza classi.

(W. Malemnganba Meitei)
Segretario alla Pubblicità e Propaganda
Kangleipak Communist Party (Maoist), Manipur.

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