mercoledì 29 dicembre 2010

pc quotidiano 29 dicembre - l'assemblea alla sapienza per l'operaio immigrato morto sul lavoro

RESCONTO iniziativa all'Università di Roma La Sapienza, al cantiere
presso la facoltà di Scienze Politiche, organizzata dal
COMITATO 5 APRILE - RETE NAZIONALE SICUREZZA E
SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO il 28 Dicembre 2010

Circa 40 compagni e compagne hanno partecipato a questa
iniziativa, tra le 17 e le 18.30, è stato fatto un breve sopralluogo
per rendersi conto della situazione. Il cantiere è chiuso e sotto
sequestro giudiziario, come è prassi in caso di incidenti mortali.
E' stato distribuito il comnunicato qui inserito sotto, affisso anche
in un cartellone all'esterno del cantiere vicino alla facoltà di Scienze
Politiche. Si è deciso di fare un esposto agli organismi ispettivi del lavoro
alla ASL territorialmente competente e alla Procura della Repubblica, in
base ai rilievi e alle prime indicazioni raccolte oggi. Per l'iniziativa pubblica del
22 gennaio, ad un mese dalla morte di Mohammed Bannour, l'operaio della
ditta sub-applatatrice che ha perso la vita il 22 dicembre, sarà fatta una riunione
organizzativa il 10 gennaio, con il coinvolgimento delle varie situazioni studentesche,
non solo dell'ateneo de La Sapuenza, ma estendendo l'invito anche alle situazioni
di Tor Vergata e Roma 3, ai Giuristi Democratici, al Comitato Immigrati di Roma,
presente oggi con una delegazione, alla rete nazionale per la salute e sicurezza - comitato
5 aprile e alle varie associazioni che la compongono, al coordinamento autoconvocati-e
di Roma e alle altre strutture che siano disponibili a mettere in piedi questo percorso.
Il primo obiettivo è stato raggiunto, quello di mettere in relqazione situazioni che a vario
titolo hanno interesse a non far archiviare la procedura, a far individuare i reali responsabili
e a sviluppare ancora di più la rete autorganizzata, anche con l'intreccio tra le lotte
dei migranti contro la Bossi Fini, il pacchetto sicurezza con le mobilitazioni contro il
collegato lavoro, l'applicazione piena del decreto legislativo 81 del 2008 e il contrasto
alla precarietà lavorativa, formativa e di vita.
MOHAMMED NON SARA' DIMENTICATO.
Segue il testo del volantino e comunicato di oggi. trasmette Comitato 5 aprile
di Roma - rete nazionale salute e sicurezza sui luoghi di lavoro


COMITATO "5 APRILE" – Roma aderente alla RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO e mail nazionale bastamortesullavoro@gmail.com

e mail per info comitato "5 aprile" circolotlc@hotmail.com


22 dicembre 2010: un altro morto nei cantieri…un operaio immigrato ucciso nell’edilizia…questa volta nell’Università più popolosa d’Italia e d’Europa, "La Sapienza" di Roma nel cantiere vicino a Scienze Politiche.


Un trafiletto in cronaca, una notizia veloce nei flash di agenzia o sui telegiornali, una informazione che passa tra "veline", "bunga bunga", "la crisi di governo", "il mercato in Parlamento", "il Milan primo in classifica" e ora "…i consigli per gli acquisti…"

Questo è il destino che tocca di solito a coloro che perdono la vita e vedono stroncati di colpo affetti, aspettative, difficoltà, nei luoghi di lavoro, specie nell’edilizia e se si tratta di immigrati…il rischio aumenta, meno sicurezza, meno costi, lavoro "al nero"…

Ci vuole la "strage sul lavoro", come per la ThyssenKrupp, la Umbria Olii, i tanti morti (troppi, anche se le statistiche ci dicono cinicamente che sono "in diminuzione" rispetto agli anni scorsi, come gli infortuni denunciati sul lavoro non quelli realmente avvenuti, mentre "aumentano" guarda caso malattie e patologie contratte sul lavoro) che hanno insanguinato l’Italia, per avere la notizia sulle prime pagine dei giornali, per avere l’attenzione dei mezzi di comunicazione di massa, gli approfondimenti delle reti televisive…poi i processi, lunghi anni per cercare di avere GIUSTIZIA E VERITA’ E DEI RESPONSABILI CHE PAGHINO PER LE MORTI SUL LAVORO, LE FAMIGLIE SPEZZATE, LE ASPETTATIVE DI UN FUTURO MIGLIORE RIDOTTE IN BRICIOLE…Tutto in nome del PROFITTO, del RISPARMIO SULLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO (la SICUREZZA E’ CONSIDERATA "UN COSTO", quindi se si può evitare…), SULLA PELLE E LA SALUTE DI CHI LAVORA E CHE, A PRESCINDERE DALLA NAZIONALITA’, CONTRIBUISCE ALLA RICCHEZZA SOCIALE DI QUESTO E DI TANTI PAESI "SVILUPPATI"…

E’ avvenuto il 22 Dicembre 2010 nel cantiere all’Università La Sapienza nei pressi di Scienze Politiche, MOHAMMED BANNOUR, 35 ANNI, TUNISINO, moglie e tre figli, schiacciato contro un muro dal ribaltamento di un macchinario durante i lavori, muore sul colpo…"perché bisogna fare presto, finire i lavori del cantiere, perché se non ti sbrighi non ti pagano, i ritmi spesso diventano eccessivi e poi…chissà se ti fanno un contratto per il prossimo lavoro, finito questo…"

Il 22 dicembre, erano in corso le manifestazioni studentesche contro la "Riforma Gelmini", sostenuti da una gran massa di persone che hanno intuito se non compreso che se si tocca l’istruzione pubblica, la ricerca e la formazione della futura classe lavoratrice, non "i dirigenti" ma i futuri NUOVI PRECARI USA E GETTA, anche se LAUREATI O SPECIALIZZATI, NON C’E FUTURO MIGLIORE MA SOLO SFRUTTAMENTO A BASSO COSTO, TEMPORANEO, PRECARIO, MA DI BUONA "QUALITA"…Il corteo viene a conoscenza della morte dell’operaio, slogan da parte dei manifestanti sulla via Prenestina, quando tornano all’Università, assemblea spontanea di fronte al cantiere, fiori, un caschetto giallo "…dispositivo di prevenzione individuale…" obbligatorio nei cantieri, appeso accanto al cartello "…vietato l’ingresso ai non addetti ai lavori"…la PROMESSA CHE NON SI DIMENTICHERA’, LA "FORZA LAVORO IN FORMAZIONE", studenti e studentesse in lotta hanno capito, non solo noi "addetti ai lavori". SIAMO QUI OGGI, PER AVERE VERITA’ E GIUSTIZIA, CI SAREMO IL 22 GENNAIO 2011 CON STUDENTI E STUDENTESSE, A UN MESE DALLA MORTE DI MOHAMMED, PERCHE’ NON SI DIMENTICHI E NON TORNI TUTTO COME PRIMA...

Comitato "5 Aprile" di Roma – Rete nazionale salute e sicurezza sul lavoro

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