giovedì 16 dicembre 2010

pc quotidiano 16 dicembre - Saviano ha perso l'occasione per stare zitto

Saviano, stavolta vaffanculo!
Perché Saviano deve fare il Catone di questo paese? perché può parlare di tutto e su tutto, anche di quello che non conosce?
Caro Roberto, ho letto con piacere il tuo libro Gomorra anche se mi sono piaciuti di più romanzi di Izzo. Disprezzo come te i mafiosi e i camorristi ed anche i politici che li sostengono e spesso comandano, ma non amo le forze dell'ordine, sempre a difesa dei potenti, dei ricchi e spesso violente e razziste con i più deboli, come con il mio amico Stefano Cucchi a Roma o con Federico Aldrovandi a Ferrara.
Mi è piaciuta la tua trasmissione con Fazio in TV anche se la TV non ce l'ho e non pago il canone RAI.
Sei un bravo principiante, appassionato e intelligente ma non sei ancora un grande, un pò di umiltà ti farebbe bene.

Oggi, 16 dicembre, due giorni dopo gli scontri a Roma, ho letto il tuo articolo su Repubblica e mi ha preso una grande rabbia.
Tu non sei un uomo del movimento (parola tra l'altro abusata in italia, come se fosse la panacea di tutti i mali, la perenne giovinezza di un paese invecchiato) e nemmeno un uomo di sinistra. L'hai detto più volte e tanti te l'hanno dimostrato. Non è grave, è giusto e lecito prendere la propria strada, sono consapevole che anche a destra e fuori dal mio mondo (in basso e a sinistra) ci siano persone intelligenti e oneste, ma la loro scelta e la loro vita non è la mia. Siamo su fronti opposti. Una volta si chiamava lotta di classe, e per me il termine va ancora bene. Non sempre è violenta mentre invece il potere è sempre violento, e tu lo sai, sia quello che sta nei palazzi che quello criminale. La plebe che si è ribellata è comune, è umana ed è nel giusto. Nessuna dietrologia, nessun complottismo e neanche il disprezzo che tu provi a riversargli addosso potrà fermarla.

Altro che bandiere e sfilate colorate, caro Roberto questo paese ha bisogno di una rivoluzione o almeno di una rivolta vera.

Una rivolta che ha tra i suoi nemici anche i poteri mafiosi e criminali che tu denunci e che vuoi combattere. Ma non è soltanto con la galera e la polizia che si sconfigge la mafia, ma riscattando il senso di uguaglianza e di giustizia di un popolo, la sua dignità. E per farlo a volte è necessario alzare la testa e combattere. Prima della Piazza del Popolo sono state tante piazze e rotonde anonime, in Val Susa, a Terzigno, nelle periferie devastate dalla speculazione. Sai quante botte abbiamo già preso? Sai quante denunce costa difendere l'ambiente ed il lavoro da strozzini e speculatori? non bastano le bandiere ed i colori.
Sarà una rivolta pacifica e civile se i padroni del nostro presente lasceranno benevolmente il passo, ma non è mai successo nella storia e non mi pare che ci siano segnali di questo tipo. Per le anime belle come te, anche Ghandi sarebbe stato un violento, figuriamoci Mazzini o Garibaldi, o per non adare lontano Antonio Gramsci o Errico Malatesta...

E dunque in Italia dovrà volare qualche altro sasso. Con buona pace dei tuoi amici carabinieri, che mi spiace, non sono mai stati i nostri amici.

un autonomo

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