lunedì 8 novembre 2010

pc quotidiano 6-7-8 novembre - sgombero presidio: brescia come rosarno....stato di polizia


Dopo la grossa manifestazione di sabato, la questura che sta "operando" sul cantiere della gru da questa mattina alle 6, dopo aver sgomberato violentemente, i locali dell'oratorio dove si trovavano gli immigrati, rastrellato le zone del quartiere, arrestato 14 compagni e molti immigrati presenti al presidio tra cui tanto feriti, sta vietando qualsiasi assembramento di più di 5 persone nelle immediate vicinanze e portando via qualunque cittadino che si avvicina a protestare;

sempre dalla cronaca diretta di radio onda d'urto, la questura ha detto chiaramente che da ora la situazione è gestita direttamente da loro e che si tratta di un problema di ordine pubblico, questa è la scelta operata dal comitato cittadino per l'ordine e la sicurezza, inoltre pare che l'intera operazione sia gestita direttamente dal ministero degli interni ossia dal min. maroni, annunciando che oggi la città sarà militarizzata con oltre 1000 poliziotti che blinderanno la zona.....

l'invito è quello di andare direttamente sotto la gru per rinforzare i tanti compagni e giornalisti che stanno seguendo in diretta e facendo controinformazione, per le 12 è stato annunciata assemblea pubblica in piazza della loggia per discutere e mobilitarsi sui fatti successi.



proletari comunisti dopo aver portato alla manifestazione la necessità di estendere l'autorganizzazione proletaria attraverso l'unità degli sfruttati italiani con gli immigrati in lotta fino ad ottenere risultati concreti nella lotta specifica, come occorre capire che questa lotta è parte della lotta generale per rovesciare il governo moderno fascista e razzista.

Bisogna estendere le contestazioni anche davanti alle sedi della Lega, principale partito che alimenta il clima di odio anti-immigrati.

Il vento della rivolta di Rosarno e di viale Padova a Milano si deve diffondere ovunque.
La lotta deve puntare all’unità tra i proletari italiani e immigrati per rovesciare questo governo e tutti i governi dei padroni, per opporre all’inciviltà di un sistema fondato sulla schiavitù dei lavoratori una società dove il potere è in mano agli sfruttati e agli oppressi, liberi ed uguali nei diritti.

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