giovedì 7 ottobre 2010

pc quotidiano 7 ottobre - milano -studenti in piazza per l'8 ottobre

C’è un certo percepire che si aggira per le strade dell’Europa…

Un’aria strana che entra dentro le stanze della gente e rompe tutte le
consuetudini…

Uun certo sentire, qualcosa di simile ad alito di vento, un sussurro.

Un fremito che aspetta solo di diventare uragano.



L’abbiamo sentito forte e chiaro nelle strade di Barcellona e di Madrid.
Abbiamo visto come sia in grado di rompere ogni clichè, abbiamo visto le
volanti della polizia in fiamme, come un segnale da cogliere. Le pietre che
volavano sopra i porci che bastonavano, come al solito, solo gli inermi. A
Barça dove un luogo, occupato in piazza Catalunya, si fa crepa e scompagina
la cartografia di uno sciopero generale trasformandolo in uno sciopero umano
e metropolitano..



Abbiamo colto il messaggio care sorelle e fratelli della Grimalla, abbiamo
colto…



L’abbiamo assaporato a lungo, in Exarchia, al Politecnico di Atene, a
Salonicco.
Le vele rigonfie hanno preso il largo, e nell’ora della rivolta non si
capiva più chi c’èra in mezzo. Saranno studenti? Anarchici? Comunisti?
Disoccupati? Immigrati? E chi se ne frega … non c’era nemmeno tempo per
capirlo, eravamo troppo presi ad insorgere insieme. E qui dicevamo “i fuochi
della Grecia riscaldano il nostri inverno”



Tempo prima ha sospinto le nostre vele in lungo e in largo nelle terre di
Francia, dai boulevard lussuosi di Parigi fino ai vicoli e ai tetti della
Saine-Saint-Denis.. come due cumuli di polvere diversi che mischiati dal
vento danno origine alla dinamite. Così è stato l’incontro tra la rabbia
ingovernabile della racaille di periferia ed il moto ondoso non-
solo-studentesco del cpe. L’abbiamo capito, complici ed amanti della prima
ora , che d’ora innanzi faremo di ogni movimento sociale un trincea. Di ogni
crisi un incendio, come scrivete voi da qualche parte. Tutti dicevano “Fare
come in Francia” ma non sapevano cosa davvero significasse.



Chissà da quante altre parti, in quante altre occasioni si è potuto sentire
questo vento strano. Nel gelo di Amburgo Bruxxels e Berlino, tra le foreste
della Russia o nelle foreste di mangrovie nel delta del Niger.

Questa sensazione che ti entra dentro, ti sale dalla schiena e ti si
appiccica in testa .. un misto tra l’adrenalina prima di un azione e un
orgasmo collettivo e prolungato.



Chissà quando lo sentiremo di nuovo soffiare,proprio qui nella nostra
città…

c’è qualcuno che giura di vederne già i primi , timidi, segnali.

C’è chi si sta già preparando alle più pazze scampagnate.

C’è anche chi dice che qui da noi non verrà mai a soffiare, e si chiude in
casa triste e solo.



Noi , dal canto nostro, abbiamo una finestra sempre aperta..

Alle volte, prima di dormire, ci affacciamo e annusiamo l’aria. Si , la
schifosissima e putrida aria di Milano-di-merda.



Che il vento della rivolta generalizzata si porti via lo smog delle
fabbriche-galera, delle università-azienda delle scuole-caserma. Che un
tornado di sciopero umano seppellisca la quiete delle merci e della
polizia.



Noi, che abbiamo il sole nel cuore, saremo sempre pronti a procurar tempesta



*VENERDì 8 OTTOBRE SPEZZONE UNITARIO E DIROMPENTE*

*INVADIAMO IN MASSA L’UNIVERSITA’ STATALE E FACCIAMONE UNA FABBRICA
COLLETTIVA DI CONFLITTO METROPOLITANO. SEGUITE LA BANDIERA PIRATA*

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