martedì 5 ottobre 2010

pc quotidiano 5 ottobre - i morti di 'non lavoro' gridano vendetta !

Il terzo...quarto in pochi giorni.
Era successo a Palermo... un ricercatore universitario. Era successo a Castellammare di Stabia per un operaio dell'appalto Fincantieri.Era successo a brindisi e ieri ancora nel brindisini, a Ostuni, si è buttato da un treno in corsa Mino Nardelli, un laureato senza lavoro.
Aveva 38 anni e le aveva provate tutte. Laureato a pieni voti a 27 anni. Aveva cercato lavoro a Milano, nelle assicurazioni, part-time, cococo, 500 euro al mese ma 400 servivano per l'affitto. Non ce la si faceva a Milano.
E' tornato a Ostuni, non prima di aver provato, ancora, in un call-center. Dopo il ritorno a Ostuni, lavori di ogni tipo, se si possono chiamare lavori: autista di pulmino, estemporanee attività estive, scrutatore. Ma si poteva continuare a vivere così?
L'elenco dei morti da non lavoro contende il primato a quello dei morti da lavoro. Sotto il governo Berlusconi la disoccupazione aumenta e la precarietà pure. L'assenza di futuro è drammatica, nel Sud è ancora peggio. Nelle regioni di centro-destra, di Formigoni, come in quelle di centro-sinstra, di Vendola in Puglia, che sia un precario della scuola o un operaio della grande fabbrica o un senza-lavoro da sempre, il destino sembra essere lo stesso. A fronte della ricchezza sfrenata, dei profitti nella crisi, disoccupazione e povertà per masse sempre più estese di persone.
Bisogna ribellarsi a tutto questo e farlo in maniera organizzata. Bisogna scegliere forme collettive di lotta per il lavoro e il salario garantito, da Napoli a Palermo, da Taranto alle zone povere del centro-Nord. La lotta e organizzazione collettiva sono vita. L'impegno e il dibattersi individualmente è morte.
La violenza del sistema che uccide da lavoro e non lavoro è la violenza ingiusta di padroni, governo Stato assassini. Serve la violenza giusta, la violenza della lotta di massa capace di rovesciare tutto questo. la violenza ingiusta del sistema è morte, la violenza giusta delle masse è vita, fuori e contro partiti e sindacati di regime, fuori e contro governi di centro-destra come di centro sinistra, fuori e contro elezioni e parlamento. Per rendere il sacrificio estremo di chi muore non un sacrificio inutile, dopo una vita resa inutile.

proletari comunisti
5.10.10

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