martedì 26 ottobre 2010

pc quotidiano 26-27 ottobre - GRAVISSIMO PESTAGGIO AI PRECARI BROS DI NAPOLI

Quanto è successo a Napoli oggi è gravissimo, è il segnale dell'attuazione
da parte della polizia dell'indicazione che nei giorni scorsi ha dato
Maroni: repressione fino in fondo, fino anche a parlare di "morti".
Rispondiamo subito, con la massima solidarietà e la mobilitazione a fianco
dei precari, dei disoccupati e popolazioni colpite quando chiedono i loro
diritti.

Disoccupati Organizzati Slai cobas per il sindacato di classe - Taranto
LA CRONACA
La celere e i carabinieri sfondano il muro (!) della sala occupata del consiglio regionale, e danno vita a un pestaggio letterale della trentina di occupanti, del movimento dei precari bros, che praticamente non avevano opposto resistenza, salvo chiudersi dentro.
Varie ambulanze sono state chiamate sotto la sede del consiglio e questo fa temere per la condizione dei fermati. Non ci sono altre notizie, perchè tutti gli altri sono stati portati in questura, dove ora si stanno dirigendo i movimenti dei precari. Fanno appello a tutti i compagni di recarsi subito alla questura!

NAPOLI - La risposta alle esigenze di lavoro non può essere la repressione e le manganellate. Soprattutto quando le proteste non costituiscono un problema per l’ordine pubblico ma si tratta semplicemente delle iniziative pacifiche per accendere i riflettori su un dramma che impoverisce migliaia di famiglia.
Stamattina (martedì 26 ottobre), al centro direzionale di Napoli, nella sede del Consiglio regionale,è accaduto un episodio gravissimo che testimonia da un alto, quanto la tensione sia alta sull’emergenza lavoro, e dall’altro, la distanza dei consiglieri regionali e degli assessori dalle istanze della popolazione.
Circa venti disoccupati, inseriti nel progetto Bros, ex isola, sono entrati nel Palazzo del potere ed hanno occupato una stanza al secondo piano. Tutto in maniera pacifica. Venti padri di famiglia che rivendicano un posto di lavoro, che chiedono alle istituzioni di non essere dimenticati dopo aver svolto per anni il percorso sancito dalla Regione: formazione orientamento ed esperienze lavorative. Il tutto per un reddito mensile pari a circa 500 euro. La fame.
I venti disoccupati hanno esposto dalla finestra uno striscione: “Lavoro per tutti, progetto Bros”. Nulla di male. Bastava l’intervento dell’assessore al Lavoro Severino Nappi, di un qualsiasi rappresentante della giunta Caldoro o di un semplice consigliere regionale, per fornire spiegazioni sul nuovo piano lavoro e sulla prospettiva dei 4mila precari “Bros”. Insomma, la gente si lamenta, di fronte all’indifferenza dell’amministrazione pubblica e delle istituzioni tenta con iniziative pacifiche di accendere i riflettori sul loro dramma e la politica non interviene. Anzi, fa di più. I consiglieri regionali chiamano le forze dell’ordine che arrivano con delle camionette blindate. Lo sportello si apre, scendono gli uomini in assetto antisommossa. Caschi, scudi, parastinchi e manganelli. Come se fosse un blitz per arrestare chissà quale boss o per scontrarsi con un migliaio di facinorosi. Salgono su, al secondo piano, e succede l’incredibile. Si ascoltano urla pure dall’esterno del Palazzo. Davanti all’ingresso, in fretta e furia, si radunano altri disoccupati. Una ventina. Arrivano diverse telefonata e la comunicazione: “I disoccupati al primo piano sono stati massacrati”.
La rabbia aumenta, si diffonde un sentimento comune di amarezza e di impotenza. Gli ingressi vengono blindati da carabinieri in assetto antisommossa. Ma dei “compagni” che hanno occupato il Palazzo non v’è traccia. Nessuno riesce a vederli. Non escono dagli ingressi principali. Arrivano gli ordini. Alcuni blindati si trasferiscono nel garage sotterraneo del Consiglio regionale. E’ tutto pronto. Le camionette entrano nel sito per prelevare i manifestanti senza che nessuno veda niente. Addirittura i dirigenti delle forze dell’ordine “cacciano” un giornalista ed un fotografo dell’Ansa. “Ve ne dovete andare”. Non c’è nessun rischio per l’ordine pubblico. Nessun problema. Tutto sotto controllo. Solo la volontà di evitare che i manifestanti venissero fotografati. Perché? Nessuno lo ha capito. Mettono alle calcagna un poliziotto che scorta il reporter e il fotografo dell’Ansa sulle scale che portano al piano superiore. Nessuno deve vedere e nessuno deve sapere. Diritto di cronaca violato e chissà quale altro diritto violato. I consiglieri regionali nelle loro stanze come se nulla fosse successo. Questa è la fotografia di una mattinata di vergogna.

COMUNICATO DI BANCHI NUOVI DI NAPOLI
Piena solidarietà ai Precari Bros Organizzati
Un’altra giornata nera per i precari BROS! Questa mattina durante l’occupazione della sala del consiglio regionale, al fine di sollecitare risposte concrete alla vertenza BROS, la polizia è intervenuta brutalmente ed immotivatamente con gli stessi metodi che avevamo visto utilizzare durante l’aggressione alla scuola Diaz di Genova nel 2001.
La polizia infatti, visto che l’aula della porta della sala regionale era blindata, non ha esitato a sfondare il muro delle pareti per entrare, dando poi vita ad un micidiale pestaggio dei precari presenti senza che questi stessero opponendo nessuna resistenza.
I pestaggi sono stati talmente cruenti che alla fine si è impedito persino ai giornalisti accorsi di poter vedere le condizioni dei fermati.
Oltre alle decine di feriti, vi sono 14 arrestati e trasferiti a Poggioreale.
Evidentemente la continuità della lotta dei precari BROS e la ripresa delle mobilitazioni di diversi settori sociali in lotta, a cominciare dalle popolazioni vesuviane contro le discariche, sta provocando nelle sedi istituzionali la preoccupazione di perdere il controllo della situazione e di potersi trovare di fronte ad una ulteriore estensione dei fronti di lotta.
Alle minacce di Maroni, infatti sono seguiti immediatamente i fatti con il pestaggio e gli arresti dei precari BROS, mentre da Terzigno, dopo gli arresti di questi giorni, giungono voci di perquisizioni e intimidazioni alle popolazioni in lotta con minacce esplicite di ricorrere a forme durissime di repressione se ci si ostina ad opporsi alle discariche.
Come Movimento di Lotta Banchi Nuovi M.D.A. (B.Buozzi) Acerra, M.D.A ex Macello, ci sentiamo direttamente colpiti da questi efferati attacchi repressivi ed esprimiamo la nostra piena solidarietà al movimento Precari Bros Organizzati.
Di fronte all’arroganza delle istituzioni ed in mancanza di soluzioni per tutta la platea BROS bisogna rafforzare la lotta, la determinazione e l’unità di tutti i disoccupati organizzati.
Libertà immediata per i precari Bros
Stop alle repressione contro le popolazioni vesuviane in lotta contro le discariche.
Le lotte non si processano
Movimento di Lotta Banchi Nuovi M.D.A. (B.Buozzi) Acerra, M.D.A ex Macello

Nessun commento:

Posta un commento