sabato 4 settembre 2010

pc quotidiano 4 settembre -contro il governo della distruzione della scuola pubblica

La Gelmini dichiara sempre più apertamente guerra ai lavoratori della scuola, in primis ai precari in sciopero della fame.

La conferenza stampa del ministro Gelmini di “avvio” di anno scolastico ha ancora una volta strappato il velo sulla politica scolastica di questo governo e spazzato via, per chi ancora ne nutriva, ogni illusione di un confronto con la Gelmini, meno che mai margini di trattative.

“I precari fanno politica, non li incontro”- ha dichiarato il ministro, venendo bellamente meno ai suoi compiti istituzionali- ma, sopratutto, “I precari che ereditiamo sono più di 200.000, un numero spaventoso frutto di scelte disinvolte del passato che la scuola non era in grado di assorbire”- da un lato, il ministro rovescia il piano della questione, dall'altro, conferma l'intenzione di mantenere il più grande licenziamento di massa, in questo paese.

La Gelmini usa argomenti che deviano dalle questioni concrete, non senza gettare l'usuale discredito sui lavoratori, tacciando i precari di parassitismo e/o clientelismo. Si tace, innanzitutto, sul fatto che l'enorme numero di precari nella scuola ha rappresentato, da un lato, una forma di supesfuttamento e discriminazione e, dall'altro, ha reso “più semplice” il più grande licenziamento di massa in questo paese. Infine, il ministro tende a “personalizzare”, quando dice: “..ad oggi non sappiamo nemmeno chi ha perso realmente il posto. Le persone che protestano lo fanno senza essere state ancora escluse.” E' vero che ad aprire la lotta, sono stati i precari che rischiano la disoccupazione più nera quest'anno, ma è una lotta generale che investe il modello di scuola, di società che questo governo propugna.




Salutiamo e sosteniamo la pronta risposta dei lavoratori precari di Napoli che hanno immediatamente risposto alla Gelmini occupando il provveditorato, spostando in avanti lo scontro con il governo avviato con lo sciopero della fame dai precari palermitani: nei prossimi giorni, è questo che occorre: rimettere in campo, rapidamente, la forza autorganizzata che in questi due anni di lotta è stata costruita, contro ogni tentativo di far arretrare su rivendicazioni, ma sulla parola d'ordine: contro il governo della distruzione della scuola pubblica, dei licenziamenti di massa.

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