domenica 12 settembre 2010

pc quotidiano 11-12 settembre - contestazione della gelmini a bologna

Ennesima carica della sbirraglia contro studenti e lavoratori!
10/09 a Bologna era prevista la presenza del Ministro dell’Istruzione
Gelmini alla festa del PDL. Gli studenti e i lavoratori precari della scuola
insieme a comuni cittadini si sono organizzati per darle “il benvenuto”
ovvero per dirle che a Bologna non è personaggio gradito.
Come già successo nel recente passato, alla notizia della quasi certa
contestazione il ministro ha dato forfait, a Bologna la Gelmini ha sempre
rinunciato agli inviti degli ultimi anni, ma anche in altre città come
Palermo, durante le proteste studentesche del 2008/2009 abbiamo avuto il
piacere di evitare la sua visita grazie alle mobilitazioni di massa in
città.
Nonostante la dipartita del ministro gli studenti, i lavoratori e i compagni
hanno giustamente mantenuto in programma la protesta e si sono dati
appuntamento al di fuori della festa del pdl per contestare comunque il
principale partito di governo responsabile della riforma reazionaria della
scuola e dell’università.
Chi si trovava a Bologna ieri ha assistito ad uno degli esempi, ormai sempre
più diffusi, di militarizzazione della città con centinaia e centinaia di
servi in divisa in assetto antisommossa.
Gli studenti e i lavoratori arrivati davanti al cordone di polizia e
carabinieri che sbarrava l’ingresso alla festa del pdl, hanno intonato cori
e slogan contro il governo ed il ministro assente. Funzionari della digos
esagitati hanno intimato i manifestanti di andarsene e la sbirraglia ha
iniziato a spingere con gli scudi.
Sempre più spesso viene negato il diritto di espressione sancito dall’articolo
21 della stessa costituzione borghese, quando questo diritto viene attuato
in “forme fastidiose” e “rumorose”, la democrazia borghese tenta di far
tornare tutto “alla normalità” con la violenza di stato.
Gli studenti e i lavoratori non si sono fatti intimidire dalla repressione
poliziesca e hanno dapprima sfondato il cordone di servi in divisa per poi
aggirarlo ed arrivare alle spalle del palco del pdl dove in sostituzione
dell’intervento della Gelmini si stava svolgendo uno spettacolo di ballerine
brasiliane!!! Del resto i “contenuti” che avrebbe espresso il ministro si
sarebbero avvicinati molto a quelli dello spettacolo. A questo punto è
partita la carica vera e propria per fare arretrare chi ha “osato”
contestare i responsabili delle politiche antioperaie e antipopolari che si
traducono in disoccupazione e miseria crescente.
A quasi 10 anni dal G8 di Genova, la borghesia imperialista italiana
prosegue su quel solco rappresentato dal salto di qualità per quanto
riguarda la repressione del dissenso di massa, la militarizzazione: in una
parola il moderno fascismo che avanza a tappe forzate.
Le continue contestazioni ai rappresentanti della borghesia da Maroni a
Bergamo a Bonanni alla festa del PD a Torino dimostrano che la rabbia
popolare monta nonostante l’uso sempre più frequente del manganello.

Chi semina vento raccoglie tempesta!


Red Block

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