mercoledì 5 maggio 2010

pc quotid 5 maggio IERI A DIFESA DEI NOSTRI CONFINI, OGGI A DIFESA DELLA PACE

Queste sono la parole d’ordine che fanno da contorno alla parata degli alpini che si terra a Bergamo dal 7 al 9 maggio, una città assediata con tanto di zona rossa, come chiamare altrimenti 3 giorni di occupazione della città in cui ci saranno deroghe speciali per l’apertura dei negozi fino alle 2 di notte, mentre i locali frequentati dai giovani e quelli degli immigrati come i kebab o altro si impongono chiusure o limitazioni alle 22 della sera per tutto l’anno, con migliaia di bandiere tricolori messe dagli alpini in ogni angolo e spuntate anche su case e negozi, proprio a voler caratterizzare questo evento come chiara propaganda, a sostegno dell’ imperialismo del governo italiano che da un lato, all’esterno, con le missioni militari Irak, Afganistan etc., fa la guerra ai popoli nel mondo per salvaguardare gli interessi dei padroni italiani e dall’altro all’interno fa la guerra quotidiana ai lavoratori e alla popolazione con licenziamenti e repressione, provvedimenti razzisti e politiche fasciste.
Non si può far passare gli alpini come difensori della pace, quando oggi sono impegnati come militari a compiere quotidianamente rastrellamenti e guerre terroristiche all’estero, così come sono impegnati, con i carabinieri, nelle vie della città a far applicare lo sciagurato pacchetto sicurezza del governo facendo le ronde con la jeep, a caccia di immigrati senza documenti da sbattere nei cie, come successo ad una giovane badante boliviana incinta che si è fatta 3 mesi al cie di roma, fermata mentre tornava dal lavoro e scendeva dal bus, notizia uscita dopo molto tempo e in tono pietistico su l’eco di bg, quotidiano dei poteri forti, padroni e chiesa, che da il suo contributo quotidiano nel far passare la stessa politica repressiva e antimmigrati e mettere al centro dio-patria-famiglia….

Eppure questa mistificazione attraverso l’immagine “bonaria dell’alpino” non solo serve a far prendere confidenza alla popolazione della presenza dei militari nelle strade come una normalità per garantire la loro “sicurezza”, ma sopratutto per sviare l’attenzione dal reale aumento dell’insicurezza quella dei licenziamenti e della mancanza di lavoro, dove “il territorio bergamasco è stato duramente colpito dalla crisi” e come ci conferma monsignor Gervasoni presidente Caritas Bg, diventa prioritario: “….dare speranza e fiducia per non lasciare le persone nella disperazione e nella rabbia. Ho un grandissimo timore di sviluppi violenti: questo va evitato a tutti i costi.”

Questa politica è condivisa in maniera bipartisan da pd e pdl locali che hanno condannato le giuste contestazioni di anarchici e antimilitaristi durante la cerimonia del 25 aprile verso le forze armate e il sindaco fascista Tentorio e dove per questo sono stati identificati e tenuti sotto pressione dalla digos,
che si inseguono nelle ordinanze contro abusivi e mendicanti, che cacciano gli immigrati con i ricatti dell’acqua a Zingonia grazie al sindaco del PD enea bagini,
che hanno consiglieri nei comuni che fanno il saluto romano in rete sul proprio profilo di face book,
che hanno condannato gli antifascisti e legittimato l’apertura di una sede di FN in città,
per questo oltre a ricordare il presidio del 13 maggio al tribunale di bergamo per processo a 2 compagni fermati in quei giorni, vogliamo rilanciare la necessità di contrastare su tutti questi fronti la marcia reazionaria con un’azione costante da rete antifascista e antirepressione sul territorio.

Nessun commento:

Posta un commento