mercoledì 7 aprile 2010

operai a "l'infedele"

... ABBIAMO SFIDUCIA IN TUTTI. MA SE CI APPOGGIANO NIENTE CI FA SCHIFO...

Questo hanno risposto sostanzialmente lunedì sera nella trasmissione televisiva de L’Infedele gli operai della Maflow, presenti con una folta delegazione, che da giorni stanno presidiando la loro fabbrica contro la chiusura e i licenziamenti, a Gad Lerner che ricordava che nei giorni scorsi avevano accolto il capogruppo della Lega al Comune di Milano, Matteo Salvini, in visita al presidio e rimastovi per varie ore. Non interessa, quindi, quale partito viene, anche un rappresentante di un partito di governo che permette che i padroni possano tranquillamente scaricare la crisi sugli operai, l’importante è ottenere dei risultati, ottenere visibilità.

Questa posizione, che è comune anche ad altre realtà in lotta sia di fabbrica che di altri posti di lavoro, è invece sbagliata e dannosa.
Impedisce che gli operai, i lavoratori lottino autonomamente, per difendere realmente i loro interessi attuali e futuri e li rende illusi e succubi di partiti che altro non fanno che salvaguardare gli interessi della loro classe, quella padronale.

L’andata di Salvini al presidio è servita alla Lega per farsi propaganda non certo agli operai della Maflow. Così come anche la loro presenza in televisione è stata usata per avallare in maniera oscena il ruolo “sul territorio” della Lega, in una trasmissione in cui la Lega ne è uscita bene, in cui la “leggerezza” del conduttore e degli intervenuti dovevano volutamente nascondere tutte le azioni violentemente di difesa degli interessi di bottegai e media borghesia, di padroni e padroncini sul territorio contro gli interessi di classe dei lavoratori; in una situazione in cui neanche qualche giorno prima i due nuovi presidenti regionali della Lega avevano presentato il loro biglietto da visita fascista.

Quanta maggiore “visibilità” avrebbero avuto gli operai della Maflow se avessero cacciato il rappresentante della Lega o avessero rotto durante la trasmissione de L'Infedele quel clima osceno di convivialità!

Oggi tanti operai di fabbriche piccole, medie, grandi lottano anche con determinazione, con coraggio. Ma perchè realmente gli operai possano pesare nella situazione attuale, e contrastare i piani di padroni, governo, partiti borghesi, e sindacati collaborazionisti, non basta che lottino, devono anche pensare, e affermare nella pratica e nella linea la propria autonomia di classe.

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