giovedì 8 aprile 2010

Milano, Lombardia : SICURI……DA MORIRE!
Tra chiusure continue di fabbriche, aumento della cassa integrazione straordinaria, tra “falsi” dati dell’Inail e pianti da “coccodrillo” delle Istituzioni, la tanto “evoluta” regione “padana” mostra di essere all’avanguardia. Tanto da risultare volano della ripresa dell’economia. Quindi venite, venite che qui si combatte la crisi, qui si produce. Peccato che ancora vi siano piccoli intoppi, ma la grande capacità imprenditoriale lumbard saprà risolvere. In questa Regione, dove una sinistra, comprensiva e collaborante, si accorda con -governo del territorio-imprenditori-organizzazioni sindacali- per ridurre il danno, vi ricordate, su tutti, il famoso patto per ridurre del 15% (sic!) gli incidenti nei cantieri buon viatico per fare assegnare a Milano l’Expo 2015. Si vede che non hanno compreso bene la politica del fare! Del fare profitti pagando a 5 euro l’ora; del fare affari, li chiamano appalti, a suon di mazzette (a destra e a manca, si sa i soldi non puzzano); del fare i controlli nei cantieri non per arrestare i gestori del lavoro nero, ma per espellere i lavoratori, “irregolari e clandestini”, immigrati; del fare traffico di rifiuti, tossici e amianto, anziché mettere a norma gli impianti o le case o scuole che siano.
Non l’hanno capito quello zoccolo duro che qualcuno ancora si ostina a chiamare classe operaia, che si “ostina” a farsi male e morire sul lavoro.
Nell’ultimo mese non l’hanno capito : - 10 marzo, Mantova, G. Calabretta 44 anni; 11 marzo, Trezzo sull’Adda (Mi), M. Barzaghi 29 anni; 28 marzo, Saronno (Mi), S. Grasso 49 anni; 2 aprile, Soprazzocco di Gavardo (Brescia), muratore, non sono note età e identità; 3 aprile, Pieve del Cairo (Pavia), Marta Longhi 22 anni operaia; 7 aprile, Peschiera Borromeo (Mi), edile italiano di 55 anni. Non fanno testo i tanti infortuni, altamente invalidanti, loro, per “fortuna”, non han “sporcato di sangue i cortili e le porte”, loro si “accontentano” di passare per le forche caudine della burocrazia Inail per farsi riconoscere i benefici di legge.
Noi aderenti alla Rete Nazionale per la Sicurezza sui Posti di Lavoro (bastamortesullavoro@domeus.it) l’abbiamo capita questa “politica del fare” e la chiamiamo barbarie e gli autori assassini. Ci auguriamo che lo capiscano i tanti comitati, associazioni, addetti ai lavori, giornalisti non omologati, attivisti del sindacalismo di base, che tanto parlano di lotta alla precarietà-alla devastazione ambientale, ma che non fanno nulla per unirsi in questa battaglia di civiltà e farla finita con le morti operaie sul e di lavoro.
Milano 8-04-2010

Nessun commento:

Posta un commento