giovedì 8 aprile 2010

Amidonna, ovvero come assicurarsi contro la violenza

Questa ancora non l’avevamo sentita! Ma oramai il corpo delle donne (e quello dei minori) è diventato come quello del maiale, non si butta via niente. Secondo questa notizia riportata dalla Stampa del 1° marzo il gruppo assicurativo Filo Diretto ha, infatti, predisposto la polizza Amidonna. Un nome dolce a sentirsi che è tutto un programma… per fare altri soldi.

Questi signori che studiano la notte per ampliare il loro giro di affari, si sono inventati una polizza che però non potrà essere stipulata privatamente. Non si sa mai, qualche donna potrebbe fingere una violenza per intascare il premio. La proposta è diretta alle istituzioni "interessate a fornire tutela e sostegno concreto alle fasce deboli della popolazione e ad affrontare il problema dal punto di vista dei costi socio-economici", nonché alle associazioni di consumatori e di categoria, ai sindacati, alle aziende e alle banche, che potranno "offrire assistenza qualificata in un ambito ancora scoperto e valore aggiunto ai loro servizi e prodotti".

Per prevenire possibili lamentele sui costi, a questi interlocutori la polizza assicurativa costerebbe poco: un euro al mese.

Da bravi affaristi, però, prima di lanciare il prodotto, hanno fatto naturalmente uno studio di mercato e si sono accorti che i numeri ci sono, sono abbastanza alti: “Secondo le ultime statistiche - che comprendono però solo gli episodi denunciati - in Italia è vittima di violenza fisica o sessuale il 31,9% delle donne e il 5-10% dei bambini. Da quando, poi, si è iniziato a parlare di stalking, si può stimare che circa il 18,8% delle donne (vale a dire 2 milioni e 77mila persone) sia stato "perseguitato" dall'ex-partner.”

In cifre assolute, come riporta l’inserto AZ Salute del Giornale di Sicilia, che ci tiene a pubblicizzare la notizia, siamo a più di 6 milioni di donne, tra i 16 e i 70 anni. Il mercato è naturalmente più ampio dato che una su due non denuncia: “il numero di casi di violenza reali riportati non supera mai il migliaio: per 5 casi osservati in Italia, 1000 se ne rilevano negli Stati Uniti. Ciò significa che per un caso ufficiale di violenza registrato nel nostro paese, ne corrispondono 40 oltreoceano.”

E danno anche suggerimenti sulla diffusione di questa iniziativa nella società! Come fare? “Dicendo per esempio al proprio datore di lavoro di sottoscriverla”(!!!) suggerisce Ugo Castellano, consigliere delegato della fondazione Soldalitas. Che insieme alla creatrice di Telefono Donna riassume bene quello che questa genia di persone pensa su un problema sociale di questa portata, dice infatti: “L’avvento di questa polizza, nel mondo femminile, è un modo nuovo per mettere al centro le donne e le loro tensioni, stimolare una giusta difesa e indurre la società distratta a pensare in maniera corretta”.
Con quale naturalezza si esprimere la corruzione totale della testa e dei cuori!

Quindi Stato, Regioni, Provincie, Comuni, le istituzioni, appunto, e addirittura i padroni (chissà perché non hanno pensato pure alla Chiesa?) e cioè tutti coloro che nella sostanza sono responsabili della produzione e riproduzione costante del clima di mercificazione e odio verso le donne adesso possono, a fin di bene!, stipulare anche una polizza assicurativa… per risparmiare su eventuali costi sanitari, ecc. ecc.!

Organizzare le donne contro questa barbarie è un dovere imprescindibile…

Nessun commento:

Posta un commento