venerdì 26 marzo 2010

"VOTI IN MENO...."

Un operaio di 35 anni della fabbrica Natuzzi in provincia di Taranto giovedì scorso si è tolto la vita; era angosciato dal timore che arrivasse anche a lui la lettera di messa in cassintegrazione, come già era successo per gli altri suoi compagni di lavoro.
Oggi un altro operaio, questa volta della Videocolor di Anagni, nel Lazio, dove stanno lottando contro l'attacco al posto di lavoro, si è suicidato.

Per i padroni e il loro sistema che prima li sfruttano, poi quando non servono più li buttano via con due righe, sono due "esuberi" in meno. Mentre si sfregano le mani chè grazie alla cassintegrazione, ai licenziamenti, stanno risalendo gli utili...
Per i partiti indaffarati nella loro campagna elettorale, per cui il lavoro è al massimo una bandierina per farsi propaganda e la visita alle fabbriche una tappa del tour elettorale, questi operai sono, peccato!, "due voti in meno"...

Come "voti in meno" saranno - questa volta realmente - quelli di più di 600 operai interinali dell'Ilva di Taranto, che padron Riva dopo aver ben bene spremuto per mesi e anni, ricattato con contratti a termine, facendoli lavorare anche malati anche infortunati, li licenzia. Tanto ne potrà sempre prendere altri usa e getta!
Questi operai hanno detto che bruceranno le tessere elettorali.
"Lo slittamento a dopo le elezioni dell'incontro azienda-sindacati - scrive un quotidiano locale - preoccupa". Della sorte lavorativa di questi operai e del futuro delle loro famiglie? NO! I partiti (e i sindacalisti loro amici) sono solo preoccupati della propria sorte, dei voti in meno...

Noi pensiamo contro un sistema dei padroni che sfrutta, butta via e uccide, non votare è solo un atto dovuto. Ma che gli operai devono fare necessariamente di più: per non essere uccisi devono "uccidere", rovesciare questo sistema capitalista.

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