lunedì 29 marzo 2010

Taranto boykotta

I dati del primo giorno di elezioni dimostrano che a Taranto sta accadendo qualcosa di importante.
Il primo giorno ha votato in città il 34% degli aventi diritto al voto - meno 24% rispetto alle precedenti elezioni.
Pensiamo che sia utile la lettura dei due comunicati emessi a Taranto, che raccontano il boicottaggio elettorale

comunicato 28-3-2010

Boicottaggio delle elezioni a Taranto


La campagna di massa lanciata da proletari comunisti, sostenuta autonomamente dallo slai cobas per il sindacato di classe a Taranto è stata davvero ampia e ha raggiunta tutti i settori della classe
operaia e delle masse popolari non è stato affatto una generica campagna astensionista ma una vera iniziativa di lotta, partita dai disoccupati organizzati, che con lo striscione niente lavoro
niente voto ha toccato oltre che i disoccupati, i quartieri più disagiati della città, è apparsa per questo diverse volte nei telegiornali locali.
Subito dopo sono stati gli operai ilva somministrati licenziati 750 che hanno cominciato hanno partecipato ad assemblee sindacali cgil-cisl-uil e qui invitato massicciamente alla protesta del voto, anche in questo caso la stampa locale ha dovuto dare molto spazio alla campagna, che è arrivata in fabbrica e sul territorio a Taranto e provincia - dove altre realtà hanno protestato in questo modo.
Qui proletari comunisti ha deciso di dare vita a un giornalino locale 'U Vurp che ha amplificato con denuncia e ironia il messaggio che così è arrivato nei bar, nei luoghi di ritrovo, diffuso capillarmente ovunque.
Infine un massiccio volantinaggio fatto da numerosi compagni operai, disoccupati a battuto a tappeto le fabbriche ilva dando un ulteriore sostegno e orientamento politico al comportamento spontaneo delle masse operaie.
Il boicottaggio così è divenuto di fatto un orientamento operaio e popolare di massa, un modo attivo di fare politica del proletariato alternativo alla demagogia dei candidati e alla povertà politica e sociale della falsa sinistra.
In questo senso da Taranto viene una indicazione che va estesa e generalizzata.

proletari comunisti
ro.red@fastwebnet.it
27-3-2010


comunicato 27-3-2010

Anche se la stampa e soprattutto le tv hanno ignorato la questione, il fenomeno più importante e significativo che ha caratterizzato l'attuale campagna elettorale a Taranto è l'emergere crescente del boicottaggio delle elezioni, che nelle forme dell'astensionismo, annullamento, caratterizzerà
le elezioni regionali del 28-29 marzo.
La campagna 'niente lavoro - niente voto' lanciata dai Disoccupati Organizzati dello Slai cobas per il sindacato di classe ha progressivamente raggiunto in termini attivi non solo tanti disoccupati,
ma soprattutto i quartieri più disagiati della città che vi hanno aderito in mille forme, invisibili ai mass media a caccia e al seguito dei candidati, ma ben visibili se si fosse fatto del giornalismo di inchiesta tra la gente.
Ai disoccupati organizzati si sono aggiunti esplicitamente i lavoratori somministrati Ilva che
sia nelle assemblee sindacali, sia con dichiarazioni, sia nel corso di iniziative di lotta al Comune come al ponte hanno ribadito e comunicato la loro intenzione di boicottare il voto.
Ampissimo è il rifiuto del voto nei settori della sanità, dei malati, dei cittadini, dei medici
che rifiutano il progetto S.Raffaele.
E un vero boom attraversa gli operai Ilva, appalto, arsenale per niente incantati anzi disgustati della campagna elettorale nazionale e locale.
Anche in provincia nei settori in lotta contro discariche, depuratori, termovalorizzatori il NO al voto è esteso e massiccio.
A Taranto nelle ultime settimane è uscito un foglio gratuito "'U Vurp" creato dalla redazione di proletari comunisti di Taranto, che con ironia e durezza ha attaccato i candidati alle elezioni e le loro dispendiose e truffaldine campagne elettorali, l'uso di potere e soldi e di funzioni pubbliche per pilotare il voto; un foglio circolato diffusamente e capillarmente in bar, luoghi di ritrovo, caseggiati.
Per buona pace degli stessi candidati, molti che hanno dovuto partecipare per bisogno a queste campagne, nel segreto dell'urna esprimeranno il loro no a questi sistemi e metodi.
Tutta la campagna ha la sua voce organizzazione e centro di raccolta nello Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto con la parola d'ordine "la lotta e non il voto".
Un modo alternativo di promuovere la partecipazione e il peso politico dei settori più disagiati del popolo e strapparli alla demagogia di partiti che si ricordano di loro solo alle elezioni, o non sono mai a fianco delle loro lotte, o di gente, come Cito, ingannapopolo e servo dei potenti di turno.

Slai cobas per il sindacato di classe

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