venerdì 26 marzo 2010

Fuoco fatuo

A queste elezioni ci mancava anche la pagliacciata di Calderoli-Nerone/Petrolini che, armato di scure in una mano e lanciafiamme dall'altra, s'intravede tra le fiamme mentre mette al rogo le leggi inutili della storia del diritto borghese in Italia. Ci mancava ...e l'abbiamo avuta! Abbiamo visto anche questo dal personale politico di questo governo.
In quella sceneggiata virtuale del rogo di carta straccia c'è stata la rappresentazione della volontà sovversiva del governo Berlusconi di candidarsi come migliore governo per i padroni che punta alla trasformazione dello stato in senso fascista. Domani sarà la volta di Costituzione e Statuto dei Lavoratori, di norme antisciopero...
In quegli scatoloni non c'erano di certo tutte le leggi-porcate ad personam, la babele di norme incomprensibili delle leggi milleproroghe, quelle a favore di evasori e corrotti, quelle repressive contro le lotte sociali e quelle contro magistrati e giornalisti, così come non c'erano quelle che in tutti questi anni hanno peggiorato le condizioni di vita e di lavoro degli operai e delle masse popolari, e non c'erano le norme naziste antiimigrati, le milizie volontarie.
Il Corriere della sera ha calcolato in 124 tomi da 500 pagine ciascuno i soli decreti del governo Berlusconi in questa legislatura.
Lo Stato borghese così si prepara a "semplificare" il suo potere (ha creato un ministero apposta, quello delle "semplificazioni", e lo ha affidato al "semplice" padano Calderoli), mentre svuota il parlamento, zittisce magistrati e giornalisti scomodi, usa i mass media in funzione autopropagandista.
Un blocco sociale di settori di padronato, affaristi, finanzieri, corrotti, criminali, bottegai e chiesa di ratzinger si è formata attorno all'asse Pdl-Lega per dare l'affondo alle tradizionali forme dei poteri nelle democrazie borghesi che fino ad adesso hanno mistificato la vera natura della dittatura di classe. In Italia il processo di centralizzazione dei poteri dello stato non può che assumere la sostanza fascista e il presidenzialismo può essere la sua forma. Ma un presidenzialismo che non avrà niente a che fare con gli USA o l'Europa.
L'attuale comitato d'affari dei padroni, il governo Berlusconi, ha già "semplificato" la tripartizione dei poteri della democrazia liberale riducendoli ad uno, nella persona del presidente del consiglio. L'esecutivo ed il legislativo sono già nelle sue mani ma ha bisogno di allineare anche quello giudiziario.
La costruzione del regime procede incalzante e l'opposizione democratica e liberale (ma anche quella della sinistra ex parlamentare), eccetto pochissimi casi, farfuglia e resta impotente. I sindacati confederali sono quelli di regime, neocorporativo, con la sola anomalia della fiom da piegare. I sindacati di base non comprendono la natura di questo governo mettendosi sempre di più ai margini della lotta di classe.
Il terreno della lotta politica è decisivo per il proletariato, quì si matura la sua indipendenza dalla sinistra borghese e piccoloborghese. Alle elezioni deve crescere sempre più il protagonismo organizzato dei proletari, nelle forme del boicottaggio attivo alle elezioni per riprendere nelle nostre mani le scelte che ci riguardano (in Francia il 53% di astensioni ha fatto cadere Sarkozy). E soprattutto dobbiamo impegnare le nostre energie per costruire un nuovo partito della classe operaia, il partito comunista, che è la forma organizzata della sua autonomia che polarizza lo scontro di classe e che dimostrerà che quello di Calderoli e del suo governo, così come qualsiasi governo dei padroni, è solo un fuoco fatuo, la fiammella prodotta dalla decomposizione dei cadaveri nei cimiteri.
26/03/2010
Proletari comunisti
prolcomra@gmail.com

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