giovedì 25 marzo 2010

Coprifuoco in via Padova

COPRIFUOCO IN VIA PADOVA
Da oggi entrano in vigore le due ordinanze volute dal sindaco Moratti, con cui, si dice, si vuole combattere il “degrado”. Con la prima ordinanza si impone a bar, ristoranti e discoteche di chiudere due ore prima. “Un sacrificio per ridurre assembramenti notturni e migliorare la sicurezza”, dichiara De corato. Una ordinanza discriminatoria su base etnica, vista l'elevata presenza nella via di locali gestiti da immigrati, che, al di là delle dichiarazioni, invece che migliorare la qualità della vita la peggiora e ghettizza ulteriormente chi non può permettersi di accedere a ristoranti costosi, difficilmente raggiungibili, si mette fortemente in discussione la diffusione di quelli che rappresentano una sorta di mensa popolare, di quartiere; si nega la vita di quartiere, la rete di solidarietà e socialità che naturalmente questi locali garantiscono. Peggiora la “sicurezza” delle donne che, invece, in un quartiere frequentato, illuminato e la “normalità” di via via continuo, “naturalmente” sono spinte ad uscire di più da casa, a qualsiasi ora.
La seconda ordinanza espicitamente invita alla delazione e, in puro linguaggio militare, trasforma i proprietari di casa e ammininistatori in “sentinelle”: denunce di sovraffollamenti, violazioni delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza. Peccato che, in questa città, nessuno paga per le speculazioni immobiliari milionarie, per il degrado e l'incuria del patrimonio edilizio pubblico, per le abitazioni di edilizia popolare non assegnate che creano disagi e sofferenze a giovani, fasce sociali deboli, alle donne.
Ma il sindaco Moratti si spinge oltre e chiede a Maroni un decreto legge per inserire la clandestinità nei reati che consentano di fare irruzione in una casa anche senza un mandato.
Dopo le ronde, i militari per le vie, il coprifuoco: potevate avvisarci che una guerra è in corso nella città di Milano!

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